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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

giovedì 18 agosto 2011

K-Pax - Da un altro mondo - Iain Softley

K-Pax è un film che avevo adocchiato da anni, ma che, rimanda e rimanda, non avevo mai visto.
Finalmente, dopo nove anni dalla sua uscita, me lo sono guardato.
Con impressioni positive, che ora vado a motivare.

Ma prima, alcuni nomi: in cabina di regia abbiamo Iain Softley, nome che a me non diceva nulla e che difatti ha diretto solo film di scarso valore.
Davanti alla macchina da presa invece ci sono Kevin Spacey (American beauty, I soliti sospetti, Seven) e Jeff Bridges (Il grande Lebowski, L'uomo che fissa le capreLa leggenda del re pescatore, L’amore ha due facce).

Ecco invece la trama di K-Pax - Da un altro mondo (film tratto dall’omonimo romanzo di Gene Brewer): Prot (Kevin Spacey) è un individuo ben strano e il fatto di sostenere di provenire da un’altra costellazione (quella della Lira) lo porta dritto dritto al manicomio, in cui verrà preso in cura dal Dottor Powell (Jeff Bridges).
Quanto Prot afferma, benché apparentemente assurdo, pare tuttavia avere qualche riscontro concreto: le sue conoscenze astronomiche sono fondate e precisissime; vede i raggi ultravioletti che in teoria non dovrebbe percepire; non reagisce agli psicofarmaci; genera nelle persone reazioni particolari, soprattutto negli altri pazienti della clinica psichiatrica.
Tra l’altro, l’uomo rivela in anticipo la data della sua dipartita dal pianeta Terra, spargendo qua e là consigli e profezie.

Il film è un meticcio, oscillando tra drammatico, surreale, fantascienza e psicologia.
Un mix che non ha riscosso un grande successo di pubblico, a dire il vero, e che anzi non è riuscito nemmeno a coprire le spese di produzione, risultando, numeri alla mano, un fiasco.

Ciononostante, K-Pax è stato apprezzato soprattutto dalla fasce di pubblico più ricercate per la sua originalità e per il suo fattore introspettivo, comprendente qualche elemento di genere esistenziale, pur non troppo marcato (ma comunque c'è abbastanza, tra apertura, centratura interiore, amorevolezza, presenza, vegetarianesimo, condivisione collettiva, educazione collettiva dei bambini, distacco e mancanza totale di ego e reazioni egoiche).

Da sottolineare l’eccellente interpretazione di Kevin Spacey, reduce peraltro delle altre ottime prove di Seven e American beauty.

Personalmente ho gradito molto K-Pax - Da un altro mondo, sia per il film in sé, sia per l’opera di apertura mentale e di dubbio che inevitabilmente incoraggia nello spettatore, nonostante una regia un po’ strana, quasi da soap opera, forse studiata ad hoc, ma che ad alcuni potrebbe risultare non gradita.

Chiudo la recensione con alcune citazioni dal film.

"Voi umani, la maggior parte di voi, approva questa politica dell'occhio per occhio, vita per la vita, che è conosciuta in tutto l'universo per la sua stupidità. Anche i vostri Buddha e Cristo avevano una visione diversa, ma nessuno ha prestato loro molta attenzione, neppure i buddhisti e i cristiani. 
Voi umani... talvolta è difficile capire come abbiate potuto sopravvivere."

"Tutti gli esseri hanno la capacità di guarire da soli."

"La morte è qualcosa su cui non abbiamo nessun controllo.
Perché dunque sprecare la vita ad averne paura?"

"Questa volta è tutto ciò che hai."

"Qual è il mio compito?"
"Restare qui... ed essere pronto, a qualunque cosa."

Fosco Del Nero



Titolo: K-Pax - Da un altro mondo (K-Pax).
Genere: commedia, surreale, fantastico, psicologico.
Regista: Iain Softley.
Attori: Kevin Spacey, Jeff Bridges, Alfre Woodard, Mary McCormack, David Patrick Kelly, Saul Williams, Ajay Naidu, Tracy Vilar, Peter Gerety, Celia Weston, Melanee Murray, John Toles-Bey.
Anno: 2001.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

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