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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

lunedì 11 marzo 2013

Fahrenheit 451 - François Truffaut

La recensione odierna è dedicata a un classico degli anni "60: Fahrenheit 451.

Ho già recensito vari film del filone distopico, laddove, per chi non lo sapesse, la distopia sarebbe il genere letterario opposto all’utopia, genere che a sua volta nasce dal libro di Thomas More: Utopia, per l’appunto.

Dunque, mentre l’utopia descrive un genere di società futura idilliaca e vicina alla perfezione, la distopia descrive una società distorta, totalitaria, priva di libertà e di gioia di vivere. 
Esempi di questo genere sono i film Metropolis, La fuga di Logan, Brazil, Equilibrium, Aeon Flux, In time

… nonché i libri 1984 di George Orwell, Il mondo nuovo di Aldous Huxley e Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, la cui conversione cinematografia è l’oggetto della recensione di oggi sul blog.

Dietro la macchina da presa c’è François Truffaut, che avevo già recensito in La mia droga si chiama Julie, film comunque di tutt’altro genere, drammatico-sentimentale.

Anticipo che non ho mai letto il libro di Bradbury, per cui il giudizio è esclusivamente sul film, e non sulla bontà della sua conversione o eventuali differenze con lo scritto.

Ecco in breve la trama di Fahrenheit 451: siamo in un prossimo futuro e l’umanità vive in una società che ha messo al bando i libri, la cultura e la diversità: tutto è omologato e chi cerca di distinguersi con l’abbigliamento, la capigliatura o, ancor peggio, leggendo libri viene immediatamente perseguito. E i pompieri, che ora hanno il compito non di spegnere gli incendi ma di bruciare i libri, andranno a casa sua e bruceranno qualunque libro troveranno… e forse anche la casa, a loro discrezione.

Come in tutti gli altri casi di storie distopiche (specialmente nel caso del film Equilibrium, palesemente ispirato a Fahrenheit 451), abbiamo un protagonista che lavora per le forze dell’ordine, in questo caso Guy Montag, a cui verranno dei dubbi su quello che sta facendo e sulla società in cui vive.
L’avvicinamento da parte dell'affascinante (e ribelle) Clarisse porrà ulteriori dubbi all’uomo…

Il film ha una bella trama, come certamente è bella, e probabilmente più ricca, quella del libro, ma non ha molta passione.
Non c’è verve in Fahrenheit 451 di François Truffaut, non c’è colore, non c’è sapore… o quantomeno ve ne sono pochi, da cui la valutazione sufficiente ma non eccellente.

A mio avviso, molto meglio altri film del genere distopico, a partire dal classico Metropolis per arrivare all’ironico e iconico Brazil.

Anche Fahrenheit 451 è considerato un classico, ma, come detto, ai miei occhi è un classico un po’ freddo, per quanto ben fatto e con alcuni spunti psico-esistenziali degni di nota.

E, per l'appunto, chiudo la recensione con alcune citazioni estratte da film.

"Basta tenerli occupati per farli felici."

"Noi dobbiamo essere tutti uguali.
L'unico modo per essere felici è di sentirci tutti uguali."

"Ecco un libro sul cancro del polmone: tutti i fumatori si spaventavano a morte. Quindi, per la tranquillità di tutti, noi li bruciamo."

"Quando ti chiederanno che cosa facciamo, tu gli risponderai: 'Noi ricordiamo'."

"Siete solo degli automi, tutti quanti, e non ve ne rendete nemmeno conto.
Voi non vivete, ammazzate il tempo""

"Tutto dipende da voi e soltanto da voi."

Fosco Del Nero



Titolo: Fahrenheit 451 (Fahrenheit 451).
Genere: fantascienza.
Regista: François Truffaut.
Attori: Cyril Cusack, Julie Christie, Ann Bell, Oskar Werner, Alex Scott, Anton Diffring, Bee Duffel, Jeremy Spenser.
Anno: 1966.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.

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