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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 25 marzo 2015

Si alza il vento - Hayao Miyazaki

Si alza il vento è l’ultimo film di Hayao Miyazaki, il maestro dell’animazione giapponese di cui da tanti anni sono un grande fan. 
Essendo il suddetto film del 2013, ero ormai in forte ritardo nella sua visione, tanto che ho deciso di non indugiare oltre.

Guardando Si alza il vento mi sono giunte alcune inevitabili considerazioni:
1. I film di Hayao Miyazaki sono sempre uno spettacolo da vedere. 
2. Come sempre, si è catapultati in un mondo che per un paio d’ore diviene il nostro mondo.
3. Come sempre, le immagini sono ricche di movimento e colori… e anzi stavolta ancor più del solito, grazie ai progressi delle tecniche di animazione, per cui ogni film è avvantaggiato rispetto a quello precedente. Almeno, a livello di tecnica, poi sta al regista confezionare un’opera degna di visione anche a livello di trama, di personaggi e di valori.
4. La guerra è una follia, e mi sorprende sempre pensare che a tutt’oggi i progrediti stati europei partecipino e fomentino guerre in tutto il mondo (e che magari poi si pianga per i soldati morti all’estero… in stati sovrani, dove non avrebbero dovuto non essere, come se la morte non potesse essere che l'unica conclusione della guerra).
5. La natura è meravigliosa. Ok, mentre si guarda un film non si è nella natura, a meno di non guardarlo nel notebook in mezzo al bosco, cosa che peraltro non avrebbe molto senso, ma è bello che di tanto in tanto Miyazaki ce lo ricordi con tutto quel verde brillante o quell’azzurro. 
6. La colonna sonora è curiosa, decisamente più europea che non giapponese, e dall’aria decisamente retrò tra musica classica e marcette di vario tipo. 
7. Le parti più divertenti e ispirate sono i sogni condivisi con l’ingegnere Giovanni Battista Caproni, ingegnere aeronautico italiano realmente esistito a cavallo tra il 1800 e il 1900… e che di fatto è il co-protagonista della storia, per quanto per vie traverse.

Fatta tutta questa lunga serie di elenchi, mi rimangono da fare due cose: descrivere in grande sintesi la trama del film e commentarlo dal punto di vista del mio gradimento generale.

Ecco la sinossi di Si alza il vento: siamo nel Giappone 1918 e vediamo il giovane Jiro Horikoshi passare dai sogni di pilota, impeditigli da una forte miopia, agli studi da progettista d’aerei (come peraltro il padre di Miyazaki), incoraggiato in questo dal suo idolo Giovanni Battista Caproni, il quale in sogno gli dice che costruire gli aerei è ancora più bello che pilotarli.
Jiro si dedica così allo studio, e più avanti comincia una carriera da progettista di aerei, assunto dalla Mitsubishi, presso cui conoscerà il collega e amico Kiro Honjo e il suo capo, Kurokawa. Nel mentre, conoscerà anche Nahoko Satomi, giovane e fragile ragazza di cui si innamorerà, pur andando incontro a una storia difficile per via della di lei malattia.
In mezzo a tutto ciò, e anzi in primo piano, abbiamo le sciagure del Giappone: il grande terremoto del 1922 e la prima guerra mondiale.

Ecco la mia considerazione generale: alcuni temi consueti di Miyazaki sono presenti anche in Si alza il vento, in primis la condanna della guerra e l’amore per la natura. Tuttavia, ad essi sono abbinati stavolta degli elementi che hanno fatto storcere il naso a parte del suo pubblico tradizionale, a cominciare dal fatto che il protagonista, pur disprezzando egli stesso la guerra, lavora proprio per essa: certo, la sua è una passione per gli aerei e per il volo in generale, ma sa bene che lo scopo principale del suo lavoro, nel contesto storico della Seconda Guerra Mondiale, è l’applicazione bellica.

Siamo inoltre molto più lontani dalla natura e dalla vita naturale disegnata negli altri film di Miyazaki e dello Studio Ghibli in generale: ci si sposta dalla periferia della campagna alla città, si vive in mezzo a macchine e motori, si respira fumo di sigarette per metà del tempo…

Eppure, pur in mezzo a tutto ciò, emerge con forza la sensazione che la vita sia bella e che occorra andare avanti nonostante tutto.

Devo tuttavia dire che, nonostante la bellezza visiva e l’avanzata tecnologia ponga Si alzi il vento in cima alla lista dei film di Miyazaki su quel versante, il mio gradimento lo pone in fondo… seppur su un fondo di alto livello in compagnia di altri film come TotoroLupin III - Il castello di Cagliostro.

Citazione finale per i titoli di coda, contrasto emotivamente piuttosto toccante per il connubio di immagini e musica, che sembra realizzato per rappresentare la bellezza che può produrre l’uomo… ma anche la follia, per come era appena finito il film.

Ad ogni modo, come detto vedere Hayao Miyazaki è sempre un piacere, per un verso o per l’altro, e anche Si alza il vento, pur se in modo più contenuto, non ha fatto eccezione, anche se i miei film preferiti rimangono altri, da Nausicaa della Valle del vento a Laputa - Castello nel cielo, da La città incantata Il castello errante di Howl.

Buona visione a chi vorrà.

Fosco Del Nero



Titolo: Si alza il vento (Kaze tachinu).
Genere: animazione.
Regista: Hayao Miyazaki.
Anno: 2013.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

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