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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

lunedì 23 giugno 2008

A beautiful mind - Ron Howard

A mio avviso, A beautiful mind è uno dei film più belli degli ultimi dieci anni.

I meriti sono condivisi: buona parte di essi va al regista Ron Howard (Cocoon, Willow, Apollo 13, Il Grinch), ma anche i protagonisti Russel Crowe (l'ormai celebre, benché pieno di incongruenza storiche, Il gladiatore) e Jennifer Connelly (Phenomena di Dario Argento, il magnifico Labyrinth, il fanta-gotico Dark City, il drammatico Requiem for a dream, lo pseudo-biblico Noah di Darren Aronofsky).

E che dire allora del personaggio cui il film è ispirato, il geniale e bizzarro matematico-politologo John Forbes Nash (che studiai all'università, peraltro)? Teorie rivoluzionarie, una vita a dir poco movimentata (qua peraltro in parte romanzata e modificata) e un premio Nobel nel 1994.

Veniamo allora alla trama di A beautiful mind: John Nash (Russel Crowe) è uno studente di matematica, alle prese con un college molto competitivo (Princeton) e una teoria ancora allo stato larvale, su cui tuttavia concentrerà tutti i suoi sforzi intellettuali.
John è un personaggio strano, e non tarderà ad attirarsi sguardi, simpatie e (soprattutto) antipatie: ha un solo amico, Charles, il suo compagno di stanza, mentre i suoi compagni principali sono algoritmi e formule matematiche, che poi lo porteranno all'elaborazione della "teoria dei giochi", che manderà in soffitta le vecchie concezioni economiche di Adam Smith.
Più avanti negli anni, l'università gli donerà anche l'amore della sua vita, Alicia (Jennifer Connelly), che poi diverrà sua moglie e che lo aiuterà grandemente nei momenti difficili che verranno.
E ne verranno, giacché John Nash ha un problema, e un problema non da poco...

La tensione emotiva di A beautiful mind è fortissima, e raramente a mio avviso una pellicola si è presentata così coinvolgente: la storia, appassionante, si divide tra gli anni dello studio, quelli dell'insegnamento e quelli del dottorato, distribuendo in egual quantità gioie e dolori.

Pare assai riuscita la scelta cromatica, con un color ocra dominante veramente efficace.
Ma in generale è ottimo l'intero assetto narrativo, con la dicotomia realtà-immaginazione che gioca con lo spettatore fin alla fine.

Alla fine della fiera, rimangono nette alcune sensazioni: la grande forza emotiva della storia, la credibilità dei personaggi, alcuni dialoghi fulminanti.

Eccone qualche esempio:

- Non vai a lezione?
- No, le lezioni ottundono la mente, distruggono il potenziale della creatività vera.
- Ah, non lo sapevo...

- Ci sarà una spiegazione matematica per la bruttezza della tua cravatta.

- Mi girano con movimenti rotatori opposti.

- Il genio vede la risposta prima della domanda.

Ciò che colpisce del film, tuttavia, non sono tanto le singole battute, né la genialità del personaggio, ma la sua lotta interiore, che è una lotta di volontà e determinazione e che lo fa giungere alla fine della sua vita laddove la sua mente, pur così brillante, non era riuscito a portarlo fino ad allora: ossia alla consapevolezza che la mente è limitata e che le cose importanti sono altre, e sono più vicine di quanto normalmente si pensa (l'amore, la serenità in luogo della fama e del successo). In questo sta il senso del film, che pure è ricco anche in altre componenti (recitazione, fotografia, dialoghi, etc).

Fosco Del Nero



Titolo: A beautiful mind (A beautiful mind).
Genere: drammatico, psicologico, sentimentale, biografia.
Regista: Ron Howard.
Attori: Russell Crowe, Ed Harris, Jennifer Connelly, Christopher Plummer, Judd Hirsch, Josh Lucas, Adam Goldberg, Anthony Rapp, Austin Pendleton, Victor Steinbach.
Anno: 2001.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.

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