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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 10 giugno 2008

La mia droga si chiama Julie - François Truffaut

Ecco il film d'autore che avevo annunciato nella recensione di Una fidanzata per papà di Vincente Minnelli.

La mia droga si chiama Julie è una produzione franco-italiana del 1969, a firma di François Truffaut, con protagonisti Jean-Paul Belmondo e Catherine Deneuve.

Louis Mahé (Belmondo) è un giovane, bello e ricco produttore di tabacco dell'isola di Reunion, al largo del Madagascar (che a sua volta è al largo dell'Africa meridional-orientale). E' tuttavia un uomo che sa poco dell'amore e delle vicende sentimentali, tanto da affidarsi agli annunci e alla corrispondenza.

Decide di sposarsi con una donna conosciuta in tale modo, Julie, che giunge a Reunion proprio per lui.
Il giorno programmato per l'incontro, tuttavia, la donna della foto non si presenta, e se ne presenta un'altra (Deneuve).

Incomincia da qui l'intera storia, che si svolge tra Reunion e diverse città della Francia (Marsiglia, Lione, etc).
Sono doverose diverse considerazioni.

La prima è che La mia droga si chiama Julie è stato portato in Italia in una versione tagliata, priva di alcune scene importanti.
Il solito discorso dell'ottusità della censura, unita all'arroganza di chi presume di avere il diritto di sapere cosa è meglio che le altre persone vedano o meno.

Il secondo punto, assai più lieto, é una considerazione: non avevo mai visto Catherine Deneuve giovane, e anzi l'avevo considerata sempre una signora distinta la cui fama come attrice avvenente però non mi spiegavo in toto (cito ad esempio l'ottimo film-musical 8 donne e un mistero).
Ebbene, da giovane era bellissima, di una belezza quasi ipnotica, come testimonia largamente questo film (la "sirena del Mississipi" del titolo originale sarebbe proprio lei).

Anzi, chissà di quali bellezze (umane, letterarie, filmiche, etc) ciascuna generazione non è consapevole per il solo fatto di non avere esplorato il passato, in questo caso il passato cinematografico.

Lo stesso Una fidanzata per papà era emblematico in tal senso, soprattutto per la presenza di Stella Stevens, veramente incantevole.

Devo invece dire che mi ha un po' deluso Jean-Paul Belmondo, che sembra più che altro un ragazzone palestrato e nulla più. Ma forse l'attore si è calato molto bene nella parte dell'ereditiero un po' ingenuo...)

Molto bene, sostanzialmente siamo di fronte a un film drammatico, che parte in tono leggero ma va avanti con una sorta di escalation di tensione, tra truffe, omicidi e tentati tali.
A mio avviso il finale è poco convincente, con Julie autrice di un voltafaccia troppo radicale, ma il film nel suo complesso è senza dubbio un buon giallo.

Da sottolineare che si tratta di uno dei film di minor successo di Truffaut, ma che comunque non è trascurabile all'interno della sua filmografia; il regista francese ha infatti rivelato di aver girato Baci rubati, uno dei suoi più grandi successi, proprio per avere i soldi per produrre questo La mia droga si chiama Julie.

Fosco Del Nero



Titolo: La mia droga si chiama Julie (La sirène du Mississippi).
Genere: drammatico.
Regista: François Truffaut.
Attori: Jean-Paul Belmondo, Catherine Deneuve, Nelly Borgeaud, Martine Ferrière, Marcel Berbert, Yves Drouhet, Michel Bouquet, Roland Thenot.
Anno: 1969.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

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