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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

giovedì 30 ottobre 2008

Io sono leggenda - Francis Lawrence

Ho visto l’altro giorno questo film di Francis Lawrence: Io sono leggenda, con protagonista principale Will Smith (Man in black 1, Man in black 2, etc), un attore che seguo con grande simpatia sin dai tempi del mitico Willy, il principe di Bel Air.

Cominciamo col dire che Io sono leggenda è tratto dal romanzo omonimo scritto da Richard Matheson nel 1954, e al quale si sono già ispirati altri due film (L'ultimo uomo della Terra e 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra).

Anche se, allo spettatore più moderno, l’unica somiglianza che salterà agli occhi è quella con il recente film horror 28 giorni dopo, del regista Danny Boyle (Trainspotting, The beach): in entrambi si vede un protagonista alle prese con un mondo svuotato dagli esseri umani a causa di un virus che ha infettato quasi ogni uomo, trasformandolo in una bestia mostruosa.

In entrambi i film, inoltre, il protagonista alla fine trova alcuni altri sopravvissuti al massacro, con le situazioni drammatiche e orrorifiche che si sprecano.

E’ da dire, tuttavia, che è il romanzo di Matheson ad essere precedente, per cui eventualmente il plagio o semitale sarebbe di 28 giorni dopo.

Cominciamo col sottolineare che la scenografia è ottima, con una New York deserta e decadente in modo assai verosimile.
Anche le recitazioni sono buone, come peraltro auspicabile da un film ad alto budget come questo.

Sostanzialmente, Io sono leggenda è un mix tra horror, drammatico e fantastico, con la seconda componente che, paradossalmente, è predominante: in particolare, colpisce la solitudine di Robert Neville, l’ultimo uomo rimasto sulla faccia della Terra (almeno, nel romanzo, mentre nel film come detto vi è qualche altro sopravvissuto).
L’unico suo amico è la cagna Samantha, e anche a lei a un certo punto dovrà dire addio…

Da sottolineare che il Io sono leggenda presenta molte discrepanze rispetto al libro, dalla morte della famiglia di Neville (la moglie e la figlia) al fatto che i vampiri del libro, esseri intelligenti e con una propria struttura sociale, sono diventati degli zombie nel film, puri e semplici animali.

Anche se, dopo l’uscita del film, è circolata una versione diversa del finale che sarebbe stata più corrispondente al libro, nel quale il protagonista muore condannato a morte dai vampiri, a causa del fatto che aveva ucciso molti di loro.
Nel libro, dunque, i vampiri sostituiscono il genere umano come razza dominante sulla Terra.
Nel film, invece…

Sta a voi scoprilo.
Di mio dico che Io sono leggenda è onestamente un buon film, che però credo non rivedrò per il semplice fatto che è troppo triste per i miei gusti (la scena di Samantha per esempio è straziante).

Fosco Del Nero



Titolo: Io sono leggenda (I am legend).
Genere: horror, fantastico, drammatico.
Regista: Francis Lawrence.
Attori: Will Smith, Alice Braga, Charlie Tahan, Dash Mihok, Willow Smith, Salli Richardson.
Anno: 2007.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

martedì 28 ottobre 2008

Jeff Dunham - Bubba J



Era solo questione di tempo prima che postassi un nuovo video comico del divertentissimo Jeffh Dunham, ventriloquo statunitense molto famoso in America e tra il pubblico di You Tube.
Perché?
Perché i suoi pupazzi sono irresistibili, da Achmed (il mio preferito), a Walter, da Peanut a Melvin.

E allora, buon divertimento con Bubba J!

Fosco Del Nero

domenica 26 ottobre 2008

Zohan - Tutte le donne vengono al pettine - Dennis Dugan

Zohan - Tutte le donne vengono al pettine è uno dei film che più mi ha divertito negli ultimi anni, e già con questo direi che il film si merita un voto alto.

E questo nonostante io non sia un fan sfegatato del genere comico-demenziale, che spesso propone film beceri e privi di qualunque intelligenza (vedi Maial college)… ma che pure ogni tanto sforna prodotti di buon livello (per esempio, il divertentissimo Fatti, strafatti e strafighe).

E Zohan sottolinea fin da subito il suo essere un film demenziale, con l’ottimo Adam Sandler (50 volte il primo bacio, Spanglish, Terapia d'urto, Racconti incantati) nei panni di un militare israeliano eroe nazionale e idolatrato dalle folle.
E per buoni motivi!
Zohan infatti è una specie di superuomo, come l’intero film non mancherà di ricordare: le scene surreali di Zohan che smonta i mitra dei nemici o che fa flessioni senza neanche usare le mani sono veramente spassose.

Come irresistibili sono altre scene, generosamente sparse per tutto il film (lui alle prese col bambino nel salone di bellezza, lui che si infila le forbici nella coscia, etc).

Devo dire tuttavia che il film parte un po’ lento: all’inizio infatti pare essere più una grossolana storia demenziale, e di certo l’eloquio confuso di Zohan stesso non aiuta a partecipare attivamente alla vicenda.

Che poi però prende poco a poco, e anzi la stessa parlata di Zohan risulta uno dei punti di forza del film.

Che, oltre ad Adams Sandler nei panni di Zohan Dvir vede John Turturro in quelli del corrispettivo palestinese Fatoush Phantom Hakbarah e la bellissima Emmanuelle Chriqui in quelli di Dhalia Hakbarah (da segnalare anche una comparsata di Mariah Carey nei panni di se stessa).

Vi accenno in breve la trama di Zohan - Tutte le donne vengono al pettine: Zohan, celebre eroe militare, è continuamente chiamato dall’esercito per catturare questo o quel terrorista… fino a che egli si stufa della sua vita, tutta fama e missioni, e decide di trasferirsi negli Usa dopo aver simulato la sua morte.

Negli Stati Uniti, egli vuole realizzare il suo sogno: lavorare in un salone di bellezza di Paul Mitchell e tagliare i capelli alla gente (e farli "di seta morbida", come dice in continuazione)!
A questo suo sogno Zohan affianca l’altra sua grande passione: le donne… di ogni genere ed età: vedere per credere…
Consigliato.

Fosco Del Nero



Titolo: Zohan - Tutte le donne vengono al pettine (You don't mess with the Zohan).
Genere: comico, commedia.
Regista: Dennis Dugan.
Attori: Adam Sandler, Emmanuelle Chriqui, John Turturro, Rob Schneider, Henry Winkler, Moran Atias, Barry Livingston, John Farley, Mariah Carey.
Anno: 2008.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.

giovedì 23 ottobre 2008

Osmosis Jones - Bobby Farrelly, Peter Farrelly

Era da tempo che avevo intenzione di guardare Osmosis Jones, ma per una cosa o per l’altra avevo sempre rimandato.

Intanto, la regia è affidata ai fratelli Bobby e Peter Farrelly, noti per le loro produzioni umoristiche.

Come attore principale è stato invece chiamato Bill Murray, brillante protagonista di capolavori quali Ghostbusters, Sos fantasmi, Ricomincio da capo.

Si tratta però di un film a tecnica mista, posto che per metà è recitato da attori in carne e ossa, mentre per l’altra metà (più di metà in realtà) è un cartone animato.

Diciamo subito una cosa: la parte più efficace di Osmosis Jones è proprio quella animata, che poi costituisce il succo del film, mentre quella “reale” serve più da spunto per la prima.

Ecco la trama: Frank Detomello (Bill Murray) è il guardiano di uno zoo, vedovo e padre di una bambina, Shane.
La quale, a causa della morte per malattia della mamma, sta cercando di convincere il padre a seguire uno stile di vita più salutare, specialmente per l’alimentazione.
Ma Frank non ne vuol sentire parlare… e non a caso dentro il suo corpo…

Lo avrete capito: l’animazione riporta sotto forma di cartone (umoristico) quanto succede dentro il (povero) corpo di Frank, tra piastrine, globuli bianchi, virus e pastiglie medicinali.

Frank in tal senso è un mondo vero e proprio, contenente luoghi, città, una popolazione intera, con poliziotti, lestofanti, giornalisti, sindaci, etc.
Osmosis Jones è per l’appunto un globulo bianco che, in collaborazione con il farmaco Drixenol, capisce che nel corpo di Frank c’è qualcosa che non va…

Nonostante le premesse siano un po’ da Esploriamo il corpo umano, la realizzazione tecnica dell’animazione è ottima, così come il livello di umorismo che vi si respira.

Paradossalmente, a far calare la valutazione del film è invece la parte recitata, con un Bill Murray che così dimesso e fallito non lo si era mai visto, e con un contorno che non coinvolge affatto.

Il giudizio finale su Osmosis Jones è un intermedio 6.5.

Fosco Del Nero



Titolo: Osmosis Jones (Osmosis Jones).
Genere: animazione, commedia, comico
Regista: Bobby Farrelly, Peter Farrelly.
Attori: Bill Murray, Chris Elliott, Molly Shannon, Elena Franklin. Anno: 2001.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 20 ottobre 2008

Tenacious D e il destino del Rock - Liam Lynch

Se tra gli attori leggete il nome di Jack Black (Amore a prima svista, School of rock), potete star tranquilli di non avere di fronte un film banale.
Che piaccia è un altro discorso, ma di sicuro non sarà un film banale…

Se poi Jack Black è anche coautore della sceneggiatura, insieme al suo amico di bisbocce Kyle Gass e al regista Liam Lynch, potete stare certi di quanto sopra, e questo è proprio il caso di Tenacious D e il destino del Rock.
Produttore del film è invece Ben Stiller, un altro nome facilmente assimilabile alle commedie.

Iniziamo col dire che i Tenacious D sono un gruppo musicale realmente esistente, e formato proprio dal duo Black-Gass (e Joe Black peraltro ha davvero una bella voce).

Quanto al film, sin da subito si capisce di che tipo di film si tratti, tra gag umoristiche e canzoni.

Nel film Jack Black è JB (non vi sarà difficile ricordarlo…), prima un bambino appassionato di metal e in contrasto con i propri genitori e poi un giovane uomo che va in giro per il mondo alla ricerca dell’ispirazione musicale e della fortuna.
A Los Angeles egli incontra KG (anche questo facile da ricordare), un chitarrista che pare sapere il fatto suo. Pare, perlomeno…
In qualche modo, i due si mettono in società, e presto un obiettivo si presenterà loro: il mitico "plettro del destino", plettro passato di mano in mano tra i grandi rocker e derivato nientemeno che da un dente di Satana.
Il plettro in questione si trova in un museo…

Tenacious D e il destino del Rock è sostanzialmente un mix tra commedia, film musicale e film fantastico, con le tre componenti tutte molto forti.
Ottima l’idea di dividerlo in capitolo preannunciato dai tarocchi disegnati ad hoc.

Il livello di coinvolgimento si mantiene sempre piuttosto alto, ma alcune scene, in particolare, risultato efficaci: l’incontro tra JB e KG sulla spiaggia (con una strepitosa esecuzione di Beethoven), l’episodio immaginato della competizione musicale (con un pezzo degno degli Iron Maiden!), la sfida rock con Satana in persona.

Moltissime inoltre le citazioni, dai film The Blues Brothers e Arancia meccanica ai musicisti Van Halen, Meat Loaf, R. J. Dio e David Grohl (questi ultimi tre presenti addirittura in camei), senza contare le comparsate di Ben Stiller e Tim Robbins (questi nei panni di un personaggio veramente bizzarro e curioso).

Insomma, Tenacious D e il destino del Rock è un film originale e brillante...
... da evitare però se siete sensibili alle volgarità o se non amate scherzare sulla musica e sulla religione (abbinamento curioso).

Fosco Del Nero



Titolo: Tenacious D e il destino del Rock (Tenacious D in: The pick of destiny).
Genere: commedia, musicale, fantastico.
Regista: Liam Lynch.
Attori: Jack Black, Kyle Gass, Tim Robbins, Ben Stiller, Jason Reed, Ronnie James Dio, Ned Bellamy, Troy Gentile, Fred Armisen.
Anno: 2006.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

giovedì 16 ottobre 2008

Interstate 60 - Bob Gale

Ecco un altro film speciale: Interstate 60.

Quando incontro, e spesso per puro caso, film semisconosciuti del valore di Existenz, Pleasantville, La battaglia di Shaker Heights, Interstate 60, etc, non posso che essere contento: non c’è niente di più bello che trovare un gioiello in modo inaspettato.

Certo, se avessi dato un’occhiata alle firme del film, regia di Bob Gale e collaborazione di Robert Zemeckis, avrei dovuto capire che non ero di fronte a un prodotto qualunque.

Se poi avessi visto, nella lista degli attori, Cristopher Lloyd (Ritorno al futuro, Ritorno al futuro 2, Ritorno al futuro 3Chi ha incastrato Roger RabbitLa famiglia Addams, La famiglia Addams 2), Gary Oldman (nientemeno che Dracula), Amy Smart (La battaglia di Shaker Heights, The butterfly effect) e persino Michael J. Fox (anche per lui l'intera saga di Ritorno al futuro), per quanto quest'ultimo solo in un cameo, avrei dovuto avere la certezza che Interstate 60 era un ottimo film.

Persino le parti secondarie sono interpretate da attori di spicco: da Chris Cooper (il colonnello omosessuale di American beauty) a Kurt Russell (Stargate, Tango e Cash).

Ma veniamo al film: perché Interstate 60 è un ottimo film?

Interstate 60 è un film eccellente, non solo ottimo, perché stravolge le carte in tavola (letteralmente, giacché una scena con delle carte dal gioco spiega la filosofia che sta dietro al film), mostrando al suo protagonista, Neal Oliver (James Marsden; The box), che la vita è colma di segnali, di indizi, che sta a noi interpretare e cogliere al volo.
Come gli spiega Ray (Cristopher Lloyd), ci hanno insegnato che le picche sono nere e i cuori rossi… ma non necessariamente nella realtà le cose stanno così: sta a noi, dunque, aprire la mente e cercare di sintonizzarci con la vita.

La persona più sintonizzata di tutti sulla vita e sulla Statale 60 è O.W. Grant (un Gary Oldman che così ispirato non lo si vedeva dal Dracula di Francis Ford Coppola), bizzarro personaggio ben vestito e fumatore di altrettanto bizzarre pipe, capace di esaudire i desideri della gente.
Il fatto è che li esaudisce a modo suo…

La Statale 60, dal canto suo, è una strada fuori mappa, con città fuori mappa e personaggi che invece sono fuori di testa, dall’imprenditore Robert Wilson Cody all’avvocatessa Valerie McCabe allo Sceriffo Ives.
Per non parlare degli stessi Ray e O.W. Grant...

Tale originalità tuttavia è "solo" sceneggiatura, ma Interstate 60 è di più: è un film sulle possibilità della vita e su quelle di ogni singola persona, che parla di intuizione (interiore) e di sincronicità (esteriori), della propria creazione-creatività e del flusso della vita, della presenza e del coraggio, della perfezione dell'esistenza.
Chiudo la recensione con alcune citazioni estratte dal film.

"Vediamo quello che ci aspettiamo di vedere, non necessariamente quello che c’è in realtà."

"Ci chiediamo quante altre cose ci siano, proprio di fronte a noi, segni, suoni e profumi, che non riusciamo a sentire solo perché non ci siamo abituati."

"Se volessi qualcosa di diverso, farei qualcos'altro."

"È ora di svegliarsi."

"Ti sei svegliato, Neal?
Potrebbe essere il primo risveglio della tua vita."

"Il viaggio della vita comprende sempre l'eventualità della morte."

"Come trovare una strada che non esiste?
Decisi di andare a vedere dove si sarebbe trovata se fosse esistita."

"Non si trovano i luoghi più nascosti limitandosi alle strade trafficate."

"Ogni evento è inevitabile... se non lo fosse non accadrebbe."

"No, non mi basta; voglio una spiegazione più plausibile."
"Ah, più plausibile? Ok. Che ne pensi di una dimensione parallela? Oppure è tutto un sogno, oppure ha qualcosa a che fare col tuo desiderio, o forse sei in coma per una botta in testa, o magari sei già morto."

"Lungo una strada il passato, il presente e il futuro, i se e i magari, le strade non imboccate, tutto converge e tutto si confonde."

"Io sono entrato in sintonia."

"Non è una cosa personale: io prendo in giro tutti. Sono fatto così... e lo raccomando caldamente come  infinita risorsa di divertimento."

"Perché lo fa?"
"Mi diverto: dovremmo sempre fare qualcosa che ci diverte."

"Il mondo è un posto molto diverso quando non devi pensare costantemente al sesso o a rispondere sessualmente a ogni cosa."

"Quando Colombo salpò non sapeva se avrebbe trovato il vento."

"Ho il tempo di inseguire un sogno?"
"Sei tu l'autista."

"È così che vanno a finire le favole: il bel principe che libera la principessa dalla prigione del castello."

Un ultimo appunto: i drogati di Benton, che scelgono l'illusione e l'addormentamento della coscienza piuttosto che la realtà, hanno tutti un codice a barre sul polso. 
Lo sceriffo della città, a tal riguardo, dice: "Paradossale, eh? Gli americani hanno combattuto per la libertà, per eliminare la schiavitù, e alcuni cosa scelgono di fare della loro vita? Diventare schiavi". Uno spunto alquanto attuale.

Fosco Del Nero




Titolo: Interstate 60 (Interstate 60).
Genere: fantastico, surreale, commedia.
Regista: Bob Gale.
Attori: James Marsden, Amy Smart, Gary Oldman, Christopher Lloyd, Matthew Edison, Chris Cooper, Michael J. Fox, Kurt Russell.
Anno: 2002.
Voto: 8.5.
Dove lo trovi: qui.

domenica 12 ottobre 2008

Pitch black - David Twohy

È la seconda volta che vedo Pitch black, e la prima visione del film mi aveva lasciato un’impressione appena discreta.

Ebbee, anche stavolta il giudizio sul film girato da David Twohy è stato il medesimo.

Intanto, definiamolo: è sostanzialmente un incrocio tra fantascienza e horror, con le due componenti che sono equamente divise.

I pro di Pitch black sono:
- un personaggio protagonista, Riddick, piuttosto interessante e ben caratterizzato,
- un’ambientazione efficace e realistica,
- la tensione che si mantiene alta dall’inizio alla fine.

Il contro, invece, si riassume in due sole parole: poca originalità.

In effetti, Pitch black sembra quasi il doppione del primo Alien di Ridley Scott: l'astronave in cui viaggiava un gruppo di uomini muta di traiettoria, gli ospiti si risvegliano prima del tempo e finiscono in un pianeta abitato da una terribile specie aliena… con il gruppo che si assottiglia sempre più…

Questa è, in sintesi, la trama di Pitch black, film che si regge sul suo protagonista, Vin Diesel, sugli effetti speciali e sulla tensione che riesce a generare.

Insomma, non siamo di fronte a un capolavoro del cinema, ma a un 6.5-7 sì.

Fosco Del Nero



Titolo: Pitch black (Pitch black).
Genere: fantascienza, horror.
Regista: David Twohy.
Attori: Vin Diesel, Radha Mitchell, Claudia Black, Keith David, Cole Hauser, Rhiana Griffith, Lewis Fitz-Gerald, John Moore, Les Chantery, Firass Dirani.
Anno: 2000.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

mercoledì 8 ottobre 2008

Il nome della rosa - Jean-Jacques Annaud

Il nome della rosa è il film che il regista Jean-Jacques Annaud (Sette anni in Tibet) ha tratto dal celeberrimo e omonimo romanzo di Umberto Eco.

Vanno subito precisate diverse cose:
- il romanzo è assai complesso e denso di spunti, che il film, per motivi di durata, ha inevitabilmente semplificato,
- il film, in quanto prodotto commerciale, pur mantenendo uno stile elegante e colto, non possiede che un parte dell’enorme erudizione racchiusa nel testo originale,
- la trama, nella trasposizione cinematografica, muta grandemente, assumendo un finale più da happy end.

Il nome della rosa è in sintesi la storia di Adso da Melk, narratore delle vicende raccontate sotto forma di ricordi della giovinezza, e del suo maestro Guglielmo da Baskerville, un uomo tanto acuto e colto quanto attaccato alla razionalità e all’approccio logico.

Ma i personaggi coinvolti nelle vicende sono numerosi, e tutti notevoli per caratterizzazione: dal mistico Ubertino da Casale al Venerabile Jorge, dall’Abate a Severino l’erborista, dal monaco pazzo Salvatore (con l'attore che lo interpreta è protagonista dell’ottimo e sconosciuto La città dei bambini perduti) al custode Remigio, dal freddo bibliotecario Malachia al suo deviato assistente Berengario.

Per finire con Bernardo Guy, inquisitore ottuso e senza scrupoli, e con la ragazza che Adso amerà e mai dimenticherà.

Il nome della rosa tecnicamente è un giallo investigativo, anche se non mancano altre impronte: il thriller, il sentimentale, nonché, ovviamente, la matrice religiosa.

Ottimi i protagonisti: Sean Connery (Agente 007 - Licenza d'uccidere, Zardoz, Indiana Jones e l'ultima crociata) nei panni di Guglielmo da Baskerville (riferimento di Eco a Sherlock Holmes), e Christian Slater (Intervista col vampiro, Alone in the dark) in quelli del giovane Adso da Melk.

Così come è ottimo il film, colto, coinvolgente e ben realizzato (recitazione, fotografia e montaggio impeccabili).

Fosco Del Nero

p. s. Stat rosa pristina nomine, sed nomina nuda tenemus.



Titolo: Il nome della rosa (Il nome della rosa).
Genere: giallo, thriller, religioso, storico.
Regista: Jean-Jacques Annaud.
Attori: Sean Connery, Christian Slater, F. Murray Abraham, Michael Lonsdale, Andrew Birkin, Ron Perlman, Feodor Fedorovich Chaliapin jr., William Hickey, Michael Habeck, Kim Rossi Stuart, Valentina Vargas.
Anno: 1986.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.

venerdì 3 ottobre 2008

The record of Lodoss war - Cronaca della guerra di Lodoss - Akinori Nagaoka

The record of Lodoss war (Cronaca della guerra di Lodoss) è una storia fantasy creata dallo scrittore giapponese Ryo Mizuno e nata da una partita a Dungeons and Dragons di cui lo stesso Mizuno era il master.

Da tale opera originaria è stato poi tratto l’anime, diretto nel 1990 da Akinori Nagaoka.

Lodoss war è un fantasy classico: in esso una compagnia di eroi porta a termine missioni e quest di vario tipo, tra regni, divinità, draghi, guerre, streghe, etc.

Gli eroi della storia sono:
- Parn, il giovane guerriero.
- Ghim, il vecchio nano.
- Deedlit, la bella elfa.
- Etoh, il chierico.
- Slane, il saggio mago.
- Woodchuck, lo scaltro ladro.

Va da sé che nella storia vi sono altri personaggi, spesso negativi, dallo stregone Wort al cavaliere nero Ashram alla strega Karla.
Cavalieri, stregoni, elfe, ladri, chierici, draghi, missioni… tutto già sentito?

In effetti sì, e l’impronta di Dungeons and Dragons, nel bene e nel male, si vede, con la serie animata che, pur apprezzabile, è comunque spesso banale e basata sui tipici topos del fantasy.
Il giudizio perde mezzo punto inoltre per l’elevato numero di nomi di regni, divinità, persone, luoghi, che spesso contribuiscono a fare perdere la concentrazione…

Ma forse il discordo è proprio questo: non dovrebbe essere bisogno di essere concentrati per seguire un’anime (o un film o una serie tv) di buona qualità.

In definitiva, consiglio The record of Lodoss war, anime a mio avviso appena sufficiente, solamente agli appassionati del genere.

Fosco Del Nero



Titolo: The record of Lodoss war - Cronaca della guerra di Lodoss (Rodosu-to Senki).
Genere: animazione, fantasy.
Regista: Akinori Nagaoka.
Anno: 1990.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.

giovedì 2 ottobre 2008

Cruel intentions - Prima regola non innamorarsi - Roger Kumble

Cruel intentions, riadattamento in chiave moderna del romanzo Le relazioni pericolose di Choderlos de Laclos, è uno di quei film che sulle prime ti lascia un po’ scosso per i suoi contenuti cinici e spesso puramente malvagi.

Tuttavia, contemporaneamente non puoi negare la qualità del prodotto, tanto che a breve distanza ti viene voglia di rivederlo (una cosa simile mi era successa per Arancia meccanica di Stanley Kubrick).

Ecco in breve la trama di Cruel intentions: Sebastian Valmont (Ryan Phillippe) è un giovane aristocratico di New York con fama di play boy senza scrupoli.
Fama ben meritata, si capirà sin dalla sua conversazione con la sorellastra Kathryn Merteuil (Sarah Michelle Gellar, niente di meno che Buffy!).

La discrepanza tra fama e realtà è invece palese proprio per la stessa Kathryn, ufficialmente ragazza assolutamente per bene - tanto che Cecile Caldwell (Selma Blair) le è affidata da sua madre come una sorta di tutor sociale - ma in realtà persona senza scrupoli e calcolatrice fino al midollo.

Sebastian, che ha con la sorellastra un rapporto a dir poco ambiguo, le confida di voler aggiungere alle sue conquiste Annette Hargrove (Reese Witherspoon, Pleasantville), ragazza morigerata e dichiaratamente vergine per scelta.
Tra i due parte una scommessa (ci riuscirò - no, non ci riuscirai), che li porterà a disputare una partita fatta di manipolazioni, doppi giochi e cattiverie.

Storia poco edificante e film da evitare?
Assolutamente no: la fotografia è splendida, le recitazioni di attori e attrici perfette, la colonna sonora magnifica (il film si apre con l'azzeccatissima Every me and every you dei Placebo), e la stessa trama coinvolgente.

Persino il finale, pur drammatico, pare indicare una sorta di redenzione e la vittoria del bene sulla falsità.

Insomma, io giudico Cruel intentions un ottimo film; voi guardatelo e fatevi una vostra idea.

Fosco Del Nero



Titolo: Cruel intentions - Prima regola non innamorarsi (Cruel intentions).
Genere: drammatico.
Regista: Roger Kumble.
Attori: Sarah Michelle Gellar, Ryan Phillippe, Reese Witherspoon, Selma Blair, Louise Fletcher, Joshua Jackson, Eric Mabius, Sean Patrick Thomas.
Anno: 1999.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.

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