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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 21 aprile 2009

La grande corsa - Blake Edwards

Dopo aver visto e gradito Hollywood party, film del 1968 con Peter Sellers girato da Blake Edwards, ho deciso di guardarmi qualche altro film del medesimo regista, nella speranza che la freschezza e la bellezza di quella commedia non fosse un caso isolato, ma un vero e proprio marchio di fabbrica.

La scelta è ricaduta su questo La grande corsa, film del 1965 con Tony Curtis, Jack Lemmon e Natalie Wood, che credo che all’epoca fossero discretamente famosi...

Dico fin da subito che siamo un paio di gradini sotto Hollywood party, nonostante La grande corsa sia una produzione importante, non a caso vittoriosa anche di tre premi Oscar.

In breve, ecco la trama de La grande corsa: nell’America di inizio 900 delle competizioni sportive e dei primi mezzi meccanici di una certa importanza, due personaggi si contendono il primato di scavezzacollo: il primo è il Grande Leslie, giovane uomo elegante e sempre vestito di bianco (Tony Curtis); il secondo è il suo rivale, il Professor Fate, scorbutico e al contrario sempre vestito di nero (Jack Lemmon).

I due si troveranno così a competere per la Grande corsa, una gara in macchina da New York a Parigi, passando per ghiacci e monarchie orientali.
Leslie punta tutto su competenza e bravura, Fate invece su astuzia e inganno.
Il primo è aiutato da fido Ezechiele, un uomo tutto d’un pezzo.
Il secondo da Carmelo, un americo-siculo dall’accento piuttosto divertente.

In mezzo ai loro piani, Maggie DuBois (la bella Natalie Wood), una femminista-suffragetta convinta, desiderosa di dimostrare che le donne sono brave tanto quanto gli uomini.

Gli elementi su cui punta il film sono i seguenti:
- la corsa in sé,
- la rivalità Leslie-Fate (sentita in realtà più da quest’ultimo come complesso di inferiorità verso il più dotato avversario),
- la conflittualità tra il latin lover Leslie e la femminista Maggie,
- gli scenari esotici (i ghiacci, la pianure assolate, la monarchia)
- i numerosi equivoci capitati lungo il tragitto, comprensivi anche di un tentato colpo di stato.

E in sostanza La grande corsa non è altro che una lunga commedia degli equivoci, anzi, un vero e proprio film umoristico colmo di gag e situazioni più o meno divertenti.
Non vi è dunque una gran profondità, né la semplice freschezza che vi era, invece, in Hollywood party, o, per trovare un film d’argomento e di anno di produzione simile, in Casino royale.

Tanto che due ore e mezza suonate per una commediola sì gradevole, ma in definitiva non certo memorabile, paiono un po’ troppe…
Nonostante premi e titoloni, per me è una sufficienza stiracchiata.

Fosco Del Nero



Titolo: La grande corsa (The great race).
Genere: commedia.
Regista: Blake Edwards.
Attori: Tony Curtis, Natalie Wood, Peter Falk, Jack Lemmon, Keenan Wynn, Vivian Vance, Larry Storch, Arthur O'Connell.
Anno: 1965.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.

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