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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

lunedì 28 marzo 2011

Il regno di Ga’ Hoole - La leggenda dei guardiani - Zack Snyder

Il regno di Ga’ Hoole - La leggenda dei guardiani è un film del 2010, basato su una serie di libri fantasy per l’adolescenza scritti da Kathryn Lasky.

Si tratta peraltro di un film di animazione, nello specifico diretto da Zack Snyder, già regista di 300, di Watchmen e di Sucker Punch, appena uscito al cinema.

Ecco in breve la trama de Il regno di Ga’ Hoole: in un mondo fantastico non meglio identificato i gufi (con i vari loro parenti stretti: barbagianni, civette, etc) vivono in una società molto strutturata, nella quale ancora si raccontano leggende di antiche battaglie tra i gufi buoni, i Guardiani di Ga’ Hoole, e i gufi cattivi dell’Abbazia di Sant’Egolio.
Ma le leggende sono talmente lontane che non tutti ci credono.
Ci crede fermamente Soren, giovane gufo sognatore e idealista, mentre è decisamente più cinico suo fratello Kludd.
Un bel giorno, tuttavia, i due a causa di una disavventura saranno catapultati nella leggenda, facendo ciascuno una scelta molto precisa…

La prima considerazione è semplice: Il regno di Ga’ Hoole - La leggenda dei guardiani probabilmente è il tentativo di portare su schermo un’altra saga fantasy-giovanile sullo schema di Harry Potter, tentativo peraltro già intrapreso con altri film, solitamente con esiti scarsi (penso per esempio a Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo).

Stavolta però abbiamo un prodotto di animazione, e tra l'altro con un’animazione molto ben curata, tanto nelle frequenti scene d’azione, quanto nei paesaggi, alcuni molto suggestivi.

Se la realizzazione tecnica è decisamente positiva, lo è meno l’apparato della sceneggiatura, con una trama tutto sommato banale (buoni contro cattivi, eroe positivo contro eroe negativo... alla fine indovinate chi vince?) e dei dialoghi abbastanza piatti e stereotipati.

Inoltre, le scene d’azione sanno un po’ di ridicolo, posto che il gufo nell’immaginario collettivo non è certo l’animale più eroico, elegante o spettacolare.

In definitiva, a mio parere Il regno di Ga’ Hoole - La leggenda dei guardiani è un film fantasy d’animazione discreto, che vanta una buona realizzazione tecnica, ma che al contrario non può vantare una grande innovazione…

… forse risiede in questo il suo non aver sfondato negli Usa (incassi solo discreti) e l’essere stato letteralmente snobbato in altri paesi, come la stessa Italia.

Personalmente, rimanendo in tema animazione (occidentale), ho preferito l’epico I figli della pioggia, l’ironico Happy feet, il gotico Coraline e la porta magica o l’avventuroso Azur e Asmar (film belli e dai contenuti interessanti).

Fosco Del Nero



Titolo: Il regno di Ga’ Hoole - La leggenda dei guardiani (Legend of the Guardians: the owls of Ga'Hoole).
Genere: animazione, fantastico.
Regista: Zack Snyder.
Anno: 2010.
Voto: 6.5.
Dove lo trovi: qui.

venerdì 25 marzo 2011

La schivata - Abdellatif Kechiche

Un paio di settimane fa ho recensito Cous cous, un film di Abdellatif Kechiche, regista franco-maghrebino che ha riscosso un discreto successo in patria e in Europa con i suoi film molto addentro alla realtà periferica francese, fatta di immigrazione, di scarso benessere, se non proprio di violenza.

Se con Cous cous siamo andati in un piccolo porto vicino Marsiglia, con La schivata andiamo invece nella periferia-ghetto di Parigi, in un ambiente prettamente giovanile-adolescenziale.

I protagonisti principali sono Krimò e Lydia: il primo è un giovane di origine araba facente parte di una banda di quartiere, i cuoi propositi bellicosi aprono il film.

La seconda è invece una ragazza bianca con arie da primadonna e iscritta al gruppo di teatro della scuola, che diverrà centrale nel prosieguo del film.

Come in Cous cous, peraltro, anche in La schivata sono i personaggi femminili a farla da padrone: nel primo film ad attrarre l’attenzione era Rym (Hafsia Herzi), mentre nel secondo è la stessa Lydia (Sara Forestier), entrambe giovanissime ma a loro modo personaggi affascinanti.

La prima cosa che colpisce de La schivata è tuttavia negativa, ossia il linguaggio, troppo frenetico, e poco limpido, che dà l’impressione di essere stato poco curato (non so se a livello di produzione originale o di doppiaggio, fatto a mio avviso non scusabile nemmeno contando il basso profilo del film, non propriamente un prodotto di cassetta).

È buona invece la caratterizzazione dei personaggi, per quanto a tratti un po’ troppo stereotipata (la ragazza “sciantosa”, l’amica più terra terra, il timido innamorato, l’amico più volitivo, etc).

Il dato preponderante, tuttavia, è la sciattezza dei dialoghi e la ripetitività delle situazioni proposte, che, stringi stringi, non vanno oltre le diatribe verbali tra Tizio e Caio riguardo a questioni adolescenziali, a cui si uniscono sprazzi di teatro o sprazzi di violenza di qualche tipo (tra ragazzi di quartiere o da parte di solerti poliziotti).

In definitiva, anche La schivata mi ha deluso, tanto che inizio a chiedermi dove sia stato visto il talento del regista o la bellezza dei suoi film.

Magari in futuro gli darò un’altra chance, ma due Abdel Kechiche le ha già fallite.

Fosco Del Nero



Titolo: La schivata (L’esquire).
Genere: sentimentale, drammatico, adolescenziale.
Regista: Abdel Kechiche.
Attori: Sara Forestier, Osman Elkharraz, Sabrina Ouazani, Hafet Ben-Ahmed, Nanou Benhamou, Aurélie Ganito, Meriem Serbah, Hanane Mazouoz, Carole Franck, Hajar Hamlili, Rachid Hami, Sylvaine Phan.
Anno: 2003.
Voto: 4.5.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 21 marzo 2011

Megamind - Tom McGrath

Gli ultimi film di animazione che ho proposto su Cinema e film sono stati 9, Monster house ed Happy feet, tutti film di buon livello (quello che ho preferito del piccolo gruppo è stato Happy feet): oggi rimpinguiamo ulteriormente la categoria con Megamind, film di Tom McGrath uscito al cinema lo scorso anno.

Peraltro, Megamind ha ottenuto ottimi incassi e riscontri negli USA, ma solo discreti in Italia, mentre in precedenza Tom McGrath aveva già raggiunto un certo successo con Madagascar, un altro film di animazione.

Megamind è una storia di supereroi, raccontata però in modo piuttosto parodistico, a partire dal punto di vista narrativo, quello del cattivo della situazione, Megamind per l’appunto.
Il quale è contrapposto a Metroman, eroe difensore della città di Metrocity fin dalla sua infanzia, in cui si è sempre distinto come supereroe modello.
Al contrario, Megamind, privo di poteri speciali ma dotato di un gran cervello (letteralmente), ha dovuto usare l’ingegno per essere all’altezza del suo più apprezzato rivale.

Altri protagonisti della storia sono la giornalista Roxanne Ritchi e il suo cameraman Hal, il quale nel corso della storia si trasformerà in Titan a causa dell’iniziativa dello stesso Megamind.

Il film parte un po’ in sordina, sembrando banalotto nella sua contrapposizione tra l'eroe buono e l'eroe cattivo, ma prosegue in modo originale, in primis per via del punto di vista dominante, che è per l’appunto quello del “cattivo”.
Altro fatto originale è che buoni e cattivi si mescolano un po’ fin dall’avvio, con l’eroe positivo che è anche un po’ antipatico e quello negativo che invece si riscatterà nel corso dell’avventura (secondo la classica parabola del "figliol prodigo").

L’animazione di Megamind è veramente ottima, tanto a livello di scene di azione, quanto a livello di mimica facciale, e anzi su questo secondo punto è veramente eccellente (forse non ho mai visti volti animati così espressivi e divertenti).

I dialoghi sono vivaci e ironici come piacciono a me, e il doppiaggio italiano è veramente ben fatto (dico sempre che il doppiaggio può rovinare un film, o al contrario esaltarlo); nel caso specifico, colui che doppia Megamind è il doppiatore di Jim Carrey, facilmente riconoscibile.

Anche la caratterizzazione dei personaggi è buona, tanto che i vari protagonisti si ricorderanno a lungo, specie per alcuni spunti veramente esilaranti.

In definitiva, questo film di animazione prodotto tra gli altri anche da Ben Stiller e Guillermo Del Toro mi è decisamente piaciuto, pur non avendomi entusiasmato (devo però sottolineare come sia difficile che un film di animazione mi entusiasmi, avendo io come riferimenti di eccellenza film come La città incantata, Nausicaa, I figli della pioggia, Azur e Asmar, Il castello errante di Howl, etc).

Fosco Del Nero



Titolo: Megamind (Megamind).
Genere: animazione, commedia, comico, fantastico.
Regista: Tom McGrath.
Anno: 2010.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 14 marzo 2011

Benvenuti al sud - Luca Miniero

Benvenuti al sud è il remake italiano, girato lo scorso anno da Luca Miniero, del film francese di cassetta Giù al nord, che al contrario è del 2007 (ed è uno dei film che in Francia ha incassato di più in assoluto al cinema, peraltro bissato dal suo gemello in Ialia, che ha guadagnato ben 30 milioni di euro).

Tra l’altro, il regista del film francese, Dany Boon, compare in un cameo nella versione italiana.
Versione italiana che da un lato è molto fedele, e da un altro del tutto diversa, e anzi contrapposta.

Benvenuti al sud difatti riprende pari pari la trama di Giù al nord: il protagonista (da noi Claudio Bisio) è un direttore di poste del nord Italia che, ambendo al trasferimento a Milano, fa letteralmente carte false per averlo, finendo invece per punizione nella sede di Castellabate, paesino campano.

Per Alberto e la moglie Silvia (Angela Finocchiaro) è un dramma, visto che, da bravi “nordici”, sognavano il capoluogo lombardo, e non certo uno sperduto paesino del sud Italia parassitario, violento e incomprensibile.

Ed ecco che, se la trama è la stessa di Giù al nord, il paradigma di fondo è però ribaltato, visto che nell’originale francese si sognava la costa mediterranea, per poi essere spediti a settentrione, mentre qua si sogna il nord per essere invece spediti al sud.

Anche l’evoluzione del film è la medesima: Alberto, dopo qualche incomprensione iniziale, si troverà meglio del previsto, e anzi stringerà una forte amicizia con Mattia (Alessandro Siani).

Completano il cast di attori Nando Paone, Giacomo Rizzo e la bella Valentina Lodovini (questi ultimi due già visti ne L’amico di famiglia, il primo come protagonista e la seconda in una parte secondaria).

Claudio Bisio è simpatico come sempre, e regge discretamente la sua parte, pur senza virtuosismi particolari.
Concetto che, peraltro, può tranquillamente essere applicato anche a tutto Benvenuti al sud, film simpatico e a tratti divertente, ma che non va oltre l’umorismo sui luoghi comuni relativi agli abitanti del nord e del sud Italia.

In definitiva, Benvenuti al sud di Luca Miniero è un film senza infamia e senza lode, carino ma nulla di più.
A mio avviso, è un poco meglio l’originale Giù al nord, che pure non mi aveva fatto impazzire (rimanendo in tema commedie francesi, gli ho preferito i film di Francis Veber o le commedie con Louis De Funès).

Fosco Del Nero



Titolo: Benvenuti al sud (Benvenuti al sud).
Genere: commedia, comico.
Regista: Luca Fornero.
Attori: Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro, Giacomo Rizzo, Valentina Lodovini, Nando Paone, Teco Celio, Fulvio Falzarano, Nunzia Schiano, Salvatore Misticone, Riccardo Zinna, Naike Rivelli, Alessandro Vighi, Francesco Albanese.
Anno: 2010.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 7 marzo 2011

CJ7 - Creatura extraterrestre - Stephen Chow

La recensione odierna è dedicata a CJ7 - Creatura extraterrestre, film girato nel 2008 da Stephen Chow.

Per chi non se lo ricordasse, Stephen Chow è il regista e attore del film capolavoro Shaolin soccer, che ad Hong Kong ha stracciato tutti i record dei film di quelle latitudini, finendo per imporsi anche in Occidente (anche se noi italiani, avendo qualche problema con i prodotti di qualità, abbiamo pensato bene di renderlo ridicolo con un doppiaggio vergognoso).
A Shaolin soccer, mix parodistico tra calcio e kung fu, ha poi seguito Kung fusion, altra parodia delle arte marziali.

Con CJ7 - Creatura extraterrestre Stephen Chow cambia decisamente genere di film.
Intanto perché kung fu e arti marziali non solo non sono al centro della scena, ma sono quasi del tutto assenti nella storia, e in secondo luogo perché diminuisce radicalmente la componente umoristica in favore addirittura di una sorta di triste melodramma di fondo basato sulla povertà e le privazioni.

In pratica i due elementi che avevano decretato il successo di Shaolin soccer e Kung fusion sono assenti, e, guarda un po’, il risultato è che il film è ben lontano dai loro fasti, risultando una pellicola misto commedia-dramma senza pretese, veramente innocua e anzi in taluni punti fastidiosa (il padre che maltratta il figlio, il figlio che maltratta l’animaletto alieno, gli episodi di bullismo che a quanto pare sono tipici delle scuole orientali... ma soprattutto la scena degli scarafaggi!).

Posso capire che un regista voglia sperimentare generi diversi da quelli che lo hanno reso famoso, ma a tutto c’è un limite, e non a caso è pieno di casi di registi che hanno snaturato se stessi, con prodotti molto diversi dai loro primi successi, e conseguentemente avendo deluso i propri antichi fan (penso a Woody Allen, a David Cronenberg, etc).

Ad ogni modo, CJ7 - Creatura extraterrestre, pur non essendo un capolavoro, non è proprio da buttare, e anzi l’animaletto alieno risulta inevitabilmente simpatico (anche perché lo maltrattano tutti!).

Fosco Del Nero



Titolo: CJ7 - Creatura extraterrestre (film fantastico).
Genere: commedia, fantastico.
Regista: Stephen Chow.
Attori: Stephen Chow, Xu Jiao, Shing-Cheung Lee, Chi Chung Lam, Kitty Zhang Yuqi, Min Hun Fung.
Anno: 2008.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.

venerdì 4 marzo 2011

Dirty love - Tutti pazzi per Jenny - John Mallory Asher

Chi legge spesso Cinema e film sa che alterno film più sofisticati a film più leggeri; il film recensito oggi fa decisamente parte della seconda categoria, e anzi forse sfonda persino la sua uscita di servizio: parlo di Dirty love - Tutti pazzi per Jenny.

I nomi delle due attrici principali basteranno a rendere l’idea di che tipo di film sia Dirty love: Jenny McCarthy e Carmen Electra.
Cosa ci si potrebbe attendere da un film con tale titolo e tali prosperose attrici protagoniste?
Probabilmente belle ragazze e qualunquismo.

Purtroppo è stato esattamente così…

Intandiamoci, le belle ragazze vanno benissimo, ma se il film ha un suo perché è decisamente meglio, e in effetti mi ero deciso a guardarlo dopo aver letto online alcuni commenti elogiativi sull’ironia del film e in particolare di Jenny McCarthy.

Ora, come facciano le persone a confondere l’ironia con la comicità più becera e insulsa proprio non lo so.
L’ironia è una forma di umorismo brillante e arguto, e non a caso è uno dei principali indizi di intelligenza, mentre in Dirty love - Tutti pazzi per Jenny non si vede neanche l’ombra dell’ironia (probabilmente ha fatto in tempo a scappare a gambe levate), mentre si assiste, al contrario, a una sfilza di gag veramente pacchiane e scontate.

La trama del film, tra l’altro, è di una banalità sconfortante, e si capisce ciò che andrà a succedere dopo pochi fotogrammi… e non per modo di dire.

La presenza di Eddie Kaye Thomas (il Finch di American pie 1, American pie 2 e American pie 3) non serve a risollevare le sorti del film, ma anzi lo rende ancora più banale e scontato.

Meglio non commentare poi la profondità dei personaggi o i dialoghi, e scordatevi anche virtuosismi registici o anche solo estetici, perché in Dirty love - Tutti pazzi per Jenny non ce ne sono.

Insomma, il mio consiglio, anche se state cercando un film comico-demenziale, è di stare alla larga da Dirty love.
Piuttosto, guardatevi uno dei vecchi American pie, oppure Fatti, strafatti e strafighe, oppure Zohan - Tutte le donne vengono al pettine, oppure ancora Benvenuti a Zombieland.
O, se volete fare un salto di qualità di umorismo-ironia, lo strepitoso La cena dei cretini.

Fosco Del Nero



Titolo: Dirty love - Tutti pazzi per Jenny (Dirty love).
Genere: commedia, comico, sentimentale.
Regista: John Mallory Asher.
Attori: Jenny McCarthy, Eddie Kaye Thomas, Carmen Electra, Kathy Griffin, Kam Heskin, Lochlyn Munro, Jessica Collins, Victor Webster.
Anno: 2005.
Voto: 3.5.
Dove lo trovi: qui.

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