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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 29 giugno 2011

Piovono polpette - Phil Lord, Chris Miller

Su Cinema e film la categoria dei film di animazione (unitamente anche a quella degli anime, ossia le animazioni giapponesi) è piuttosto nutrita, segno che il genere mi va a genio, per usare un gioco di parole.

Peraltro, nell’ultimo anno sono passati sul sito film di buona qualità come: Coraline e la porta magica, Wallace & Gromit, Up, Happy feet, Monster house, 9, Megamind, Il regno di Ga’ Hoole etc.

La proposta di quest’oggi si inserisce perfettamente nel filone animazione fantastico-umoristica: mi riferisco a Piovono polpette (pessima traduzione dell’originale Cloudy with a chance of meatballs, che probabilmente sarebbe stato meglio tradurre alla lettera come Nuvoloso con possibilità di polpette), ispirato al libro illustrato di Judi e Ron Barrett.

Ad ogni modo, ecco in sintesi la trama di Piovono polpette: Flint Lockwood ha mostrato fin da piccolo una certa predisposizione per la scienza e le invenzioni, unitamente a un carattere un po’ introverso e bizzarro, fatto che lo ha reso ben presto un “diverso”.

Anni dopo, le cose non sono affatto cambiate, con l’unica differenza che ora è più grande e dunque fa le cose più in grande, successo o disastri che siano…

Sta di fatto che un bel giorno egli inventa nientemeno che una macchina in grado di tramutare l’acqua in cibo.
Sfortunatamente, però, l’apparecchio gli sfugge di mano e finisce in cielo, laddove inizia a far piovere tutto il cibo richiestogli dal basso tramite l’apposito computer-telecomando.

Tutto ciò sembra molto bello, fino a che…

Piovono polpette è un mix tra vicende fantastiche, commedia umoristica e storia d’amore, data la vicendevole simpatia tra Flint Lockwood e la giornalista Sam Sparks, storia che in svariati punti mi ha richiamato alla mente l’altro film di animazione Megamind, che però ho preferito sia per il lato estetico, sia per quello ironico, oltre che per la caratterizzazione dei personaggi, tutti fattori in cui Piovono polpette non eccelle.

E mio avviso non gli basta un’idea di fondo abbastanza originale come quella di una macchina che fa piovere cibo dal cielo per assicurargli un posto nell’Olimpo dei migliori film di animazione.

Per me, meno che sufficiente, anche se certamente non pessimo.

Ultimi due appunti:
- il finale mi è parsa una chiara citazione a Independence day,
- gli incassi sono stati ottimi negli Stati Uniti, e buoni nella stessa Italia.

Fosco Del Nero



Titolo: Piovono polpette (Cloudy with a chance of meatballs).
Genere: animazione, comico, fantastico.
Regista: Phil Lord, Chris Miller.
Anno: 2009.
Voto: 5.5.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 20 giugno 2011

L’uomo che fissa le capre - Grant Heslov

La proposta di oggi su Cinema e film è veramente particolare, e riguarda un film assai audace, sia dal punto di vista dell’argomento trattato, sia dalla prospettiva di fondo che assume: parlo de L’uomo che fissa le capre, film diretto nel 2009 da Grant Heslov.

Il film, basato sull’omonimo romanzo di Jon Ronson, presenta un cast di attori di livello, con un quartetto mica da ridere: Ewan McGregor (Moulin Rouge, Trainspotting, Sogni e delitti, Big fish, Star wars), Jeff Bridges (L’amore ha due facce, La leggenda del re pescatore, Tideland, Il grande Lebowski, Seabiscuit), George Clooney (Dal tramonto all'alba, Fratello, dove sei?, Burn after reading, Gravity, Ocean's eleven), Kevin Spacey (American beauty, K-Pax, The big kahuna, Un sogno per domani, The life of David Gale). 

Curiosamente, L’uomo che fissa le capre non presenta alcuna attrice, fatto certamente anomalo nel cinema di oggi (e dietro cui, forse, si nasconde una certa visione androcentrica).

Lo spunto iniziale del film è accattivante, ben accompagnato anche dalla voce narrante, espediente narrativo che personalmente gradisco molto.
Ma andiamo a vedere in breve la trama de L’uomo che fissa le capre: Bob Wilton (Ewan McGregor) è un giornalista rampante, il quale si imbarca in un reportage rischioso in Iraq per far colpo sull’ex moglie, che lo ha appena lasciato. In Medio Oriente egli incontra Lyn Cassady (George Clooney), un soldato-guerriero jedi, come si definisce egli stesso, ossia un soldato dotato di poteri psichici specificatamente addestrati (sottolineo a riguardo la domanda che Ewan McGregor pone a George Clooney, ossia "Cosa è un guerriero jedi?”... domanda assai ironica fatta da chi ha interpretato Obi-Wan Kenobi).
Bob decide di affiancare Lyn nella sua missione, per seguire quella che sembra una storia interessante.
Nella storia finiranno poi anche Bill Django (Jeff Bridges), sorta di soldato hippy, e Larry Hooper (Kevin Spacey), l’antipatico della situazione, tutti compagni di Lyn nel New Earth Army, il nuovo esercito americano composto per l’appunto di soldati “speciali”.

Il film si muove tra gli anni ''60 e il presente, tra i ricordi di Lyn e l’avventura condivisa con Bob.
E, curiosamente, si basa su fatti veri, nel senso che, al di là dei singoli eventi, davvero l’esercito americano aveva (ma ha tuttora, per quanto la cosa non sia sbandierata ai quattro venti) una divisione psichica (affiancato in questo anche da russi, etc); in gergo si parla di soldati psichici, di remote viewer, etc.

Molto rivelatrice, in tal senso, la collezione di argomenti citati dal film: visione a distanza, influenzamento psichico, MK Ultra, influenzamento meteorologico (con la mente, non con le scie chimiche), manipolazione mentale della realtà, messaggi subliminali, e ancora il disegno dell'occhio che tutto vede, la citazione del sesto chakra, guerrieri jedi, monaci-guerrieri, yoga, saluto al sole, sciamanesimo, dieta di estratti liquidi e ripulitura del corpo, camminata sui carboni ardenti, lato oscuro e forze del male, etc.

Veniamo ora al commento del film.
L’uomo che fissa le capre si vede molto volentieri, e procede filato dall’inizio alla fine; come dico spesso, la bontà di un film si nota proprio da quanto velocemente passa il tempo durante la sua visione (se guardi spesso l’orologio o hai un impegno oppure il film non ti sta piacendo).
Anche se, a onor del vero, sembra sempre che la storia stia per svoltare in qualche modo e che stia per succedere qualcosa di importante… che però non succede mai.

In questo senso, il film mi ha ricordato il vecchio motteggio per cui “viaggiare è meglio che arrivare”, e che la vita è il viaggio stesso, non il luogo di destinazione.

Concludendo, L’uomo che fissa le capre è a parer mio un buon film, con una buona trama e un buon senso del ritmo, forse troppo audace nell’argomento trattato, nonché troppo poco american-patriottico (sono condannate le guerre, le stragi inutili, la violenza, il continuo interventismo bellico); magari è proprio per questi motivi che il film non ha riscosso un grande successo in patria... e di conseguenza da noi che seguiamo a ruota.

Curiosamente, L'uomo che fissa le capre è praticamente l'unico film diretto da Grant Heslov... peccato non ne abbia fatto altri, perché me li sarei guardati.

In conclusione, riporto qualche frase interessante tratta dal film, che forse non dirà molto a tanti, ma dirà tanto ad alcuni.

"Non ti sei sempre sentito diverso?"
"Sì, in effetti."
"Noi siamo quelli che non si integravano da piccoli."

"Attenti ai vostri desideri.
Io volevo mettermi alla prova, e per i miei peccati il destino mi diede una lezione."

"A volte le persone chiedono aiuto per qualcosa che non sanno nemmeno loro."

"La gente va in giro con gli occhi chiusi.
Una volta che comprendi il collegamento tra osservazione e realtà, allora comincia a danzare con l'invisibilità."

"La loro gentilezza è la loro forza."

"Dobbiamo creare monaci guerrieri, uomini e donne che possano innamorarsi di tutto."

"Siate tutto quello che potete essere."

"Traiettoria ottimale. La tua vita è come un fiume: se miri a uno scopo a cui non sei predestinato, nuoterai sempre contro corrente.
Scopri qual è il tuo destino, e il fiume ti ci porterà.
Talvolta gli eventi della vita danno a un individuo degli indizi su qual è il suo destino."

"Quello che tu temi non ha alcun potere su di te; è la paura che ha il potere."

"Noi ufficialmente non esistiamo."

"Aiutami ad aprire il mio cuore, sapendo che l'universo mi nutrirà."

"Il mio destino non era tornare alla vita di prima.
L'universo ha altri piani per me."

"Tu credi nella redenzione, Bill?"

Chiudo la recensione de L’uomo che fissa le capre con una frase-invito, che poi è il concetto centrale del film.

"Porta avanti l'Opera.
Il mondo ha bisogno degli jedi, oggi più che mai."

Fosco Del Nero



Titolo: L’uomo che fissa le capre (The men who stare at goats).
Genere: commedia, guerra, surreale.
Regista: Grant Heslov.
Attori: Ewan McGregor, George Clooney, Jeff Bridges, Kevin Spacey, Stephen Lang, Waleed Zuaiter, Robert Patrick, Nick Offerman, Tim Griffin, Rebecca Mader, Glenn Morshower.
Anno: 2009.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.

venerdì 17 giugno 2011

Bastardi senza gloria - Quentin Tarantino

Fino a questo momento su Cinema e film è stato recensito solamente un film di Quentin Tarantino, ossia Le iene (cui si aggiunge Sin City a cui Tarantino ha collaborato).
Questo non perché non abbia apprezzato i suoi passati lavori (soprattutto Kill Bill), ma semplicemente perché li avevo visti prima dell’apertura di questo sito.

Problema parzialmente risolto con Bastardi senza gloria, film del 2009 dalla sceneggiatura decisamente particolare per il regista americano, visto che il film è calato in un contesto storico, che peraltro sembra assai adatto allo stile sanguinolento di Tarantino.
Bastardi senza gloria ci proietta infatti nella seconda guerra mondiale, e in particolare ci porta nella Francia occupata dai nazisti.

Curiosamente, proprio in questo contesto assai propizio, Tarantino non eccede nelle scene “vivaci” (solitamente tanto vivaci da sfociare quasi nella commedia surreale).

Ma andiamo con ordine, partendo dai protagonisti della storia, che sono essenzialmente due e che agiscono separatamente.
Da un lato abbiamo Aldo Raine (un Brad Pitt che non si vedeva così impettito dai tempi di Fight Club, e che sul sito è già apparso in The snatch e L'esercito delle dodici scimmie), comandante di uno speciale gruppo di soldati ebrei, detti i “Bastardi”, noti per prendere lo scalpo dei nazisti uccisi (solitamente in modo truculento).

Dall’altro abbiamo Shosanna Dreyfus (Mélanie Laurent, già brillante protagonista dell’altrettanto brillante Il concerto), giovane ragazza ebrea miracolosamente scampata a una delle indagini del colonnello tedesco Hans Landa (un ottimo Christoph Waltz), investigatore specializzato nello stanare gli ebrei.

Ebbene, i due progetteranno un attentato a Hitler, e paradossalmente per lo stesso momento e per lo stesso luogo!
Occorre dire che in quel frangente Quentin Tarantino recupera un poco di quel sangue che si era risparmiato nel resto del film…

Bastardi senza gloria è vivace e sornione; si fa vedere bene e scorre con velocità, segno principale della buona realizzazione di un film.
Il finale è ironico, come peraltro tutta la pellicola, che non dubito che rimarrà impressa nella memoria per la sua audace rivisitazione storica.

Non è un caso che gli incassi siano stati ottimi un po’ dappertutto, a partire dagli Stati Uniti e proseguendo con l’Italia.

Fosco Del Nero



Titolo: Bastardi senza gloria (Unglorious bastards).
Genere: guerra, commedia, drammatico.
Regista: Quentin Tarantino.
Attori: Brad Pitt, Eli Roth, Christoph Waltz, Michael Fassbender, Mélanie Laurent, Diane Kruger, Daniel Brühl, Til Schweiger, Cloris Leachman, Mike Myers, Julie Dreyfus, Paul Rust, Maggie Cheung.
Anno: 2009.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

martedì 14 giugno 2011

Roger Dodger - Dylan Kidd

Il film proposto quest’oggi è del 2002, è americano e porta il nome di Roger Dodger, sottotitolo “Il sesso è dappertutto”.
Laddove il dappertutto si concretizzerà più in una condizione mentale-psicologica che non in scene audaci.

Il protagonista assoluto della pellicola è per l’appunto Roger, brillante professionista della pubblicità, fin troppo sveglio e di parola agile, come mostra la prima scena… che peraltro lo rende subito antipatico, e rendere antipatico e fastidioso il protagonista non è certo un buon esordio per un film o un libro.

Ad ogni modo, Roger Dodger si troverà in qualche modo ad essere la guida al sesso e alla vita per Nick, nipote scappato di casa e arrivato fresco fresco a New York, i cui locali saranno dunque la scena della sua breve “educazione sentimentale”, per riprendere un titolo di Flaubert

La seconda cosa che si nota, dopo l’eloquio fastidioso del protagonista, è la telecamera mobile, altrettanto fastidiosa per i miei gusti.

Vengono a seguire un umorismo assai acido e pungente, nonché una serie di attori di secondo piano o di antica gloria, forse adatti a un film anch’esso di secondo piano: nelle due parti principali abbiamo Campbell Scott (il discreto L’esorcismo di Emily Rose) e Jesse Eisenberg (il divertentissimo Benvenuti a Zombieland), mentre in due parti secondarie ci sono Isabella Rossellini (il mitico Velluto blu) ed Elizabeth Berkley (l’appariscente Showgirl o la vecchia serie Bayside school).

Roger Dodger, commedia metropolitana dalle pretese psicologiche e dal tono tragicomico, in cui si scontrano da un lato esperienza e cinismo e dall’altro innocenza e sentimentalismo, si dipana tra un locale e un dialogo forzato, proponendo un eloquio pretenzioso ma privo di reali contenuti, né particolarmente divertente.

Quel che è peggio è che, per tutta la durata del film, sembra che stia per arrivare qualcosa di migliore… ma non arriva nulla, e il film delude anche nel finale.

In definitiva, a mio avviso Roger Dodger è un film assolutamente mediocre (non pessimo, solo mediocre), di cui si può benissimo fare a meno.

Fosco Del Nero



Titolo: Roger Dodger (Roger Dodger).
Genere: drammatico, psicologico.
Regista: Dylan Kidd.
Attori: Campbell Scott, Jesse Eisenberg, Isabella Rossellini, Jennifer Beals, Elizabeth Berkley.
Anno: 2002.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.

venerdì 10 giugno 2011

Nemico pubblico N.1 - L'istinto di morte - Jean-François Richet

La recensione di oggi è dedicata a un film che è stato un grande successo in Francia e in altre nazioni; si tratta di una produzione franco-italo-canadese suddivisa peraltro in due parti: Nemico pubblico N.1 - L'istinto di morte e Nemico pubblico N.1 - L'ora della fuga.

Protagonista del film: Vincent Cassel (ossia il marito di Monica Bellucci, per chi non se lo sapesse, già apparso su Cinema e film col film L’odio).
Tra gli altri attori, da citare Gérard Depardieu (apparso a sua volta in questi lidi in Sta’ zitto, non rompere, La capra e Le placard - L'apparenza inganna).

Ecco la trama del film, basato sulla vera storia del gangster francese Jacques Mesrine (riportata tra l’altro nella sua autobiografia): egli, di ritorno dalla campagna d’Algeria, inizia una vita di rapine e criminalità, che lo porterà a conoscere personaggi pericolosi, nonché a diventare pericoloso egli stesso.

Nemmeno i tre figli che gli ha dato la sua moglie spagnola Sofia lo dissuadono dal percorso intrapreso, e anzi Jacques si trova una nuova compagna più in linea con la strada scelta, Jeanne.

Dopo essere diventato rapidamente il nemico pubblico numero uno, Mesrine è costretto all’esilio in Canada per evitare la morte.
Anche nel nuovo mondo, tuttavia, la sua vita non cambierà, producendosi in rapine e arresti…

Nemico pubblico N.1 - L'istinto di morte è un thriller piuttosto schietto, sia per le numerose scene di violenza, sia perché la violenza stessa è agita in modo disinvolto, come fosse una cosa normale.
Il regista Jean-François Richet, tuttavia, si esime dal condannare il personaggio di Jacques Mesrine, che anzi è presentato come uomo affascinante e a suo modo brillante.

Il film ha avuto un grande successo, si diceva, tanto di pubblico (circa venti milioni di incasso) quanto di critica (molti nomination e alcuni premi vinti ai Cesar, che sono gli Oscar francesi), e in effetti ha un discreto potere di coinvolgimento, anche su chi, come il sottoscritto, non è un amante di thriller e film d’azione.

Tuttavia, a essere onesto, Nemico pubblico N.1 - L'istinto di morte non mi ha entusiasmato, forse per l’assenza di qualsiasi contenuto che non sia legato al trittico denaro-violenza-donne (spesso combinando le tre cose).
Ammetto tuttavia che, specie sugli amanti dei film d’azione (e magari dei personaggi controversi), questa pellicola potrebbe esercitare un certo fascino.

Fosco Del Nero



Titolo: Nemico pubblico N.1 - L'istinto di morte (L'ennemi public n°1).
Genere: thriller, commedia, drammatico, poliziesco.
Regista: Jean-François Richet.
Attori: Vincent Cassel, Gérard Depardieu, Cécile De France, Gilles Lellouche, Roy Dupuis, Elena Anaya, Florence Thomassin, Michel Duchaussoy, Myriam Boyer, Ludivine Sagnier, Mathieu Amalric.
Anno: 2008.
Voto: 5.5.
Dove lo trovi: qui.

mercoledì 8 giugno 2011

Una notte da leoni - Todd Phillips

Quest’oggi vi propongo uno dei film comici di maggior successo degli ultimi anni, il quale ha registrato in tutto il mondo, Italia, compresa, degli incassi stratosferici, globalmente pari a circa 500 milioni di dollari.

Ad essi, peraltro, si è aggiunto anche l’apprezzamento della critica: parlo di Una notte da leoni, film del 2009 diretto da Todd Phillips, di cui peraltro proprio in questo periodo è al cinema il seguito.

Ecco la sua trama: Doug, Phil, Stu e Alan sono quattro amici (i primi da molti anni, mentre il quarto acquisito di recente) che si recano a Las Vegas per l’addio al celibato di Doug.

L’incipit è un po’ banalotto e sembra dare l’avvio a una delle solite commediole a base di gioco d’azzardo, alcol, spogliarelli, luci e colori… e invece, pur essendovi sullo sfondo tutte queste cose, c’è anche di più, a partire dall’originale prosieguo della trama: i quattro si svegliano la mattina dopo completamente intontiti e immemori di quanto accaduto la notte prima, dato che i loro ricordi si fermano a quando sono saliti sul tetto dell’hotel a brindare.

Per di più, in bagno c’è una tigre e in un armadio un bambino.
Inutile dire che la suite è completamente all’aria.
A peggiorare le cose, Doug, il promesso sposo, è sparito e non se ne ha notizia o traccia.
Cosa è successo??

Una notte da leoni si merita il successo che ha avuto; già questa è una buona notizia e un motivo per vederlo.
Buone le performance degli attori protagonisti (a cominciare da Bradley Cooper, già visto in (Yes man), buono il doppiaggio italiano (cosa che certamente aiuta molto), buoni gag e spunti proposti, veramente tanti (dentro ci finiscono malavitosi cinesi, Mike Tyson e altro ancora), accattivante l’umorismo dispiegato per tutta la pellicola, che avrebbe potuto essere becera e invece non lo è stata, pur calandosi pienamente nel clima godereccio della capitale americana del gioco e dei divertimenti.

In particolare, mi hanno convinto i dialoghi, che poi sono probabilmente ciò cui do più valore in un film, ancora più che all’estetica o all’originalità della trama.
Dei dialoghi efficaci e vivaci difatti assicurano che lo spettatore non si annoi e continui a seguire interessato.

In conclusione, a mio avviso Una notte da leoni è un film da vedere, una commedia veramente ben riuscita, che coniuga divertimento, umorismo e dinamismo.

Fosco Del Nero



Titolo: Una notte da leoni (The hangover).
Genere: commedia, comico.
Regista: Todd Phillips.
Attori: Bradley Cooper, Zach Galifianakis, Ed Helms, Heather Graham, Justin Bartha, Jeffrey Tambor, Mike Tyson, Rachael Harris, Matt Walsh, Ken Jeong, Ian Anthony Dale, Bryan Callen.
Anno: 2009.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 6 giugno 2011

Sex movie in 4D - Sean Anders

"Divertente, dissacrante, demenziale": questo recita il sottotitolo di Sex movie in 4D (o semplicemente Sexy movie), film i cui titolo e sottotitolo testimoniano già tutto quanto ci sarebbe da dire sulla pellicola.
Per non essere completamente superfluo, tuttavia, proverò ad aggiungere qualcosa io.

Intanto, il film è diretto dal giovane Sean Anders, alla sua seconda produzione in assoluto, ma la prima per uno studio cinematografico.
Il genere è quello di avventura sexy on the road, anche se, a dire il vero, il “sexy” c’è più nel titolo e nell’atmosfera che nel prodotto in sé, che alla fine della fiera è un filmetto adolescenziale in stile Road trip.

Con protagonisti poco sconosciuti, però: ci si ricorda di Seth Green per la serie Buffy e l’orrido Party monster, mentre Amanda Crew si fa ricordare per qualche parte in serie televisive.

Ecco in breve la trama di Sex movie in 4D: Ian è un adolescente sui generis, decisamente più sensibile e timido rispetto ai suoi coetanei, tanto che è ancora vergine e che viene preso in giro sia dal fratello maggiore, sia dal fratello minore.
Egli è tuttavia incoraggiato da Lance, il suo migliore amico, d’aspetto pacioccone ma di grande successo con le donne, nonché da Felicia, la sua amica d’infanzia per cui ha un debole.
L’occasione di “riscatto sessuale” arriva grazie a Miss Tasty, avvenente ragazza conosciuta online ma piuttosto distante (cosa che sa molto di American pie, che è un po’ il capostipite di questa moderna genia di film), per la quale Ian, supportato da Lance, ruberà la macchina al fratello e attraverserà metà Stati Uniti.

Il genere lo abbiamo detto: Sex movie in 4D è una commedia giovanile in stile Road trip-American pie.
Non abbiamo però detto nulla sulla qualità; ebbene, è tutto molto stereotipato: il protagonista imbranato, l’amica d’infanzia carina con cui sembra possa sbocciare qualcosa, il fratello maggiore gradasso, l’amico più intraprendente (per il quale peraltro potevano cercare un attore più adatto), etc.

Anche l’evoluzione della trama è piuttosto banale e scontata, facezia più, facezia meno.

E, complessivamente parlando, e senza tirarla troppo per le lunghe, Sex movie in 4D è un film che si può guardare se non si ha nessuna pretesa di originalità o grande qualità, che strappa qualche sorriso ma che non si farà certo ricordare per il suo grande spessore.
In due aggettivi, leggero e mediocre.

Fosco Del Nero



Titolo: Sex movie in 4D (Sex movie in 4D).
Genere: comico, adolescenziale.
Regista: Sean Anders.
Attori: Josh Zuckerman, Clark Duke, Amanda Crew, Seth Green, Katrina Bowden, James Marsden, Mark L. Young, Cole Petersen, Alice Greczyn, Charlie McDermott, Dave Sheridan, Allison Weissman, Michael Cudlitz.
Anno: 2008.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.

giovedì 2 giugno 2011

Un matrimonio all’inglese - Stephan Elliott

Un matrimonio all’inglese è un film diretto da Stephan Elliott nel 2008, e con protagonisti l’appariscente Jessica Biel e l’aristocratica Kristin Scott Thomas, già apparse su Cinema e film proprio per due ruoli simili, che evidentemente hanno facilità ad interpretare (la prima in London e la seconda in Una top model nel mio letto).

Quanto al regista, non si ricordano suoi film memorabili, e difatti finora non ha mai sfondato.
Questo stesso Un matrimonio all’inglese non ha conseguito grandi riconoscimenti, occorre dire.

Ecco in breve la trama del film: John Witthaker è un giovane inglese di famiglia nobile, che conosce un’attraente e vivace ragazza americana, Larita, che sposa praticamente subito.
I due andranno a trovare la famiglia di lui nella ricca tenuta di famiglia, dando inizio a una sorta di scontro tra la giovane sposa e la famiglia del marito, in primis la madre, tra gag e motteggi vari.

Un matrimonio all’inglese peraltro è l’adattamento di una pièce teatrale, di cui mantiene il contegno e l’eleganza.

Il film inizia subito con brio e pare promettere una certa vivacità intellettuale nonché prospettive di fine umorismo, e in effetti gioca tutto su anticonformismo e sarcasmo…

… tuttavia esso mantiene solo in parte la sua promesse, finendo per farsi notare, più che per l’intelligente ironia, per alcune scene particolarmente suggestive, come la ragazza che guida una moto nel bel mezzo di una britannica e aristocratica caccia alla volpe.

L’ambientazione, tanto fisica quanto umana, è interessante, e i personaggi si delineano subito in modo netto (anche se forse persino troppo, tanto da risultare in buona parte delle macchie un po’ stereotipate), e il film si fa guardare abbastanza bene.

Tuttavia non entusiasma: i dialoghi, che dovrebbero esserne il punto forte, non sono trascendentali, mentre l’evoluzione della storia è poco credibile, persino in una commedia con un certo senso del grottesco come questa.

In definitiva, Un matrimonio all’inglese, pur non essendomi del tutto dispiaciuto, non si merita a mio avviso più della stretta sufficienza, e mi sento di consigliarlo solo a chi ama le ambientazioni in stile british o a chi apprezza i ritmi lenti e compassati.
Da sottolineare qualche buona trovata registica.

Fosco Del Nero



Titolo: Un matrimonio all’inglese (Easy virtue).
Genere: commedia, sentimentale.
Regista: Stephan Elliott.
Attori: Jessica Biel, Colin Firth, Kristin Scott Thomas, Kimberley Nixon, Ben Barnes, Katherine Parkinson, Charlotte Riley, Kris Marshall, Christian Brassington, Georgie Glen, Jim McManus, Laurence Richardson.
Anno: 2008.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.

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