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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

lunedì 29 agosto 2011

Zack e Miri - Amore a primo sesso - Kevin Smith

Ho guardato Zack e Miri - Amore a primo sesso per caso, essendo uno di quei film che ogni tanto pesco letteralmente a casaccio senza tener conto di registi, attori, produttori, etc.
Alterno le due categorie ("a colpo sicuro" e "a caso") per variare un po’ e perché capita talvolta di imbattersi in vere e proprie sorprese.

Non è questo il caso di Zack e Miri - Amore a primo sesso, film diretto da Kevin Smith, regista di alcuni film di buon successo degli anni passati, a cominciare dal film culto di nicchia (ma che personalmente non ho apprezzato troppo) Clerks - Commessi, per continuare poi con Dogma (che invece mi è piaciuto molto e che ogni tanto riguardo più che volentieri).

Ma andiamo subito alla trama di Zack e Miri - Amore a primo sesso senza perderci in chiacchiere: Zack e Miri sono due amici di vecchia data, che convivono in uno scalcinato appartamento di Pittsburgh in un clima di amicizia schietta e ben definita.
Purtroppo, però, sono entrambi in bolletta, tanto da vedersi staccate acqua, luce, etc.

Una sera, però, in occasione di una riunione dei vecchi compagni di liceo, a Zack viene un’idea radicale: pagarsi tutti i conti con un film porno.
I due la portano avanti in qualche modo, pur tra attori improvvisati (loro stessi, tra gli altri) e tra location ancora più improvvisate.

Zack e Miri - Amore a primo sesso sa di banale fin dal suo avvio, da cui si legge esattamente come andrà a finire il tutto… e difatti finirà proprio così.

L’incipit è pessimo e la storia non promette nulla di buono, anche se, paradossalmente, il film migliora un poco proprio nel momento in cui subentra ciò che avrebbe potuto affossarlo del tutto, ossia l’esecuzione del porno.

Zack e Miri, difatti, perlomeno non commette l’errore di eccedere nel volgare-pacchiano, anche se comunque qualcosa inevitabilmente sconta.

Rimane il fatto che, scene erotiche o meno, è un film privo di una trama e di dialoghi di spessore, o anche solo di un umorismo di livello accettabile, finendo per essere esattamente quello che sembra, ossia un filmetto di serie B senza pretese, che forse potrebbe essere utile solo per passare un po’ di tempo scanzonato.

Buon divertimento.

Fosco Del Nero



Titolo: Zack e Miri - Amore a primo sesso (Zack and Miri make a porno).
Genere: comico, commedia, sentimentale.
Regista: Kevin Smith.
Attori: Seth Rogen, Elizabeth Banks, Jason Mewes, Traci Lords, Ricky Mabe, Craig Robinson, Jeff Anderson, Gerry Bednob, Katie Morgan, George Drennen.
Anno: 2008.
Voto: 4.5.
Dove lo trovi: qui.

giovedì 25 agosto 2011

Biancaneve e gli 007 nani - Steven E. Gordon, Boyd Kirkland

La maggior parte dei film che guardo è mirata, nel senso che li guardo per via del regista, della trama, della qualità (presunta).
Ogni tanto, però, mi concedo anche delle sorprese…

... che sfortunatamente a volte sono brutte sorprese, come nel caso di Biancaneve e gli 007 nani, film d’animazione del 2009.

Passiamo subito alla trama, che prende spunto dalla storia di Biancaneve ma la mescola con altre fiabe classiche, immergendo il tutto in uno scenario di vita contemporaneo.
Ecco così che Biancaneve è una ragazza alla moda, che passa il suo tempo tra cellulare e discoteca insieme alle sue amiche Cappuccetto rosso e Riccioli d'Oro.

Il problema è che Biancaneve è una principessina piuttosto superficiale ed egoista, proprio l’opposto della sua regale e amata madre.

A costo di essere “sentenzioso”, dico subito tutto in modo sintetico.
La grafica di Biancaneve e gli 007 nani è pacchiana, brutta a vedersi e dai movimenti veramente poco fluidi.
Le manca inoltre anche quel senso di fantasia che avrebbe potuto salvarla in corner.

La trama è banalotta e in molti tratti anche fastidiosa, come molti dei personaggi raffigurati.

Il doppiaggio è pessimo, non a caso affidato a non professionisti come Antonella Clerici e Jerry Calà.

La domanda che mi si è formata nella mente svariate volte durante la visione del film è: “ma cosa speravano di ottenere gli autori?”.
Cosa speravano di realizzare con tali ingredienti se non un prodotto pessimo?
Così, difatti, è stato, e non a caso gli incassi sono stati tanto pessimi quanto il film.

Film che forse voleva imitare casi di successo quali Shrek, Toy story, Cappuccetto rosso e gli insoliti sospetti, etc, fallendo però in modo netto.

Il mio consiglio, in definitiva, è di ignorare Biancaneve e gli 007 nani e di guardare altrove, o ai film suddetti oppure a qualche altro film di animazione-commedia di ottima fattura come Happy feet, Megamind o Wallace & Gromit.

Fosco Del Nero



Titolo: Biancaneve e gli 007 nani (Happily n'ever after 2).
Genere: animazione, comico.
Regista: Steven E. Gordon, Boyd Kirkland.
Anno: 2009.
Voto: 4.
Dove lo trovi: qui.

giovedì 18 agosto 2011

K-Pax - Da un altro mondo - Iain Softley

K-Pax è un film che avevo adocchiato da anni, ma che, rimanda e rimanda, non avevo mai visto.
Finalmente, dopo nove anni dalla sua uscita, me lo sono guardato.
Con impressioni positive, che ora vado a motivare.

Ma prima, alcuni nomi: in cabina di regia abbiamo Iain Softley, nome che a me non diceva nulla e che difatti ha diretto solo film di scarso valore.
Davanti alla macchina da presa invece ci sono Kevin Spacey (American beauty, I soliti sospetti, Seven) e Jeff Bridges (Il grande Lebowski, L'uomo che fissa le capreLa leggenda del re pescatore, L’amore ha due facce).

Ecco invece la trama di K-Pax - Da un altro mondo (film tratto dall’omonimo romanzo di Gene Brewer): Prot (Kevin Spacey) è un individuo ben strano e il fatto di sostenere di provenire da un’altra costellazione (quella della Lira) lo porta dritto dritto al manicomio, in cui verrà preso in cura dal Dottor Powell (Jeff Bridges).
Quanto Prot afferma, benché apparentemente assurdo, pare tuttavia avere qualche riscontro concreto: le sue conoscenze astronomiche sono fondate e precisissime; vede i raggi ultravioletti che in teoria non dovrebbe percepire; non reagisce agli psicofarmaci; genera nelle persone reazioni particolari, soprattutto negli altri pazienti della clinica psichiatrica.
Tra l’altro, l’uomo rivela in anticipo la data della sua dipartita dal pianeta Terra, spargendo qua e là consigli e profezie.

Il film è un meticcio, oscillando tra drammatico, surreale, fantascienza e psicologia.
Un mix che non ha riscosso un grande successo di pubblico, a dire il vero, e che anzi non è riuscito nemmeno a coprire le spese di produzione, risultando, numeri alla mano, un fiasco.

Ciononostante, K-Pax è stato apprezzato soprattutto dalla fasce di pubblico più ricercate per la sua originalità e per il suo fattore introspettivo, comprendente qualche elemento di genere esistenziale, pur non troppo marcato (ma comunque c'è abbastanza, tra apertura, centratura interiore, amorevolezza, presenza, vegetarianesimo, condivisione collettiva, educazione collettiva dei bambini, distacco e mancanza totale di ego e reazioni egoiche).

Da sottolineare l’eccellente interpretazione di Kevin Spacey, reduce peraltro delle altre ottime prove di Seven e American beauty.

Personalmente ho gradito molto K-Pax - Da un altro mondo, sia per il film in sé, sia per l’opera di apertura mentale e di dubbio che inevitabilmente incoraggia nello spettatore, nonostante una regia un po’ strana, quasi da soap opera, forse studiata ad hoc, ma che ad alcuni potrebbe risultare non gradita.

Chiudo la recensione con alcune citazioni dal film.

"Voi umani, la maggior parte di voi, approva questa politica dell'occhio per occhio, vita per la vita, che è conosciuta in tutto l'universo per la sua stupidità. Anche i vostri Buddha e Cristo avevano una visione diversa, ma nessuno ha prestato loro molta attenzione, neppure i buddhisti e i cristiani. 
Voi umani... talvolta è difficile capire come abbiate potuto sopravvivere."

"Tutti gli esseri hanno la capacità di guarire da soli."

"La morte è qualcosa su cui non abbiamo nessun controllo.
Perché dunque sprecare la vita ad averne paura?"

"Questa volta è tutto ciò che hai."

"Qual è il mio compito?"
"Restare qui... ed essere pronto, a qualunque cosa."

Fosco Del Nero



Titolo: K-Pax - Da un altro mondo (K-Pax).
Genere: commedia, surreale, fantastico, psicologico.
Regista: Iain Softley.
Attori: Kevin Spacey, Jeff Bridges, Alfre Woodard, Mary McCormack, David Patrick Kelly, Saul Williams, Ajay Naidu, Tracy Vilar, Peter Gerety, Celia Weston, Melanee Murray, John Toles-Bey.
Anno: 2001.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

mercoledì 10 agosto 2011

Carissima me - Yann Samuell

Nell’ultima recensione, quella di La crisi!, riferivo come io gradisca parecchio le commedie francesi (e non a caso su Cinema e film sono già passati i vari La cena dei cretini, 8 donne e un mistero, Una top model nel mio letto, Lezioni di felicità, Le folli avventure di Rabbi Jacob, Giù al nord, Il pianeta verde, Sta’ zitto, non rompere, etc), tanto che anche oggi abbiamo a che fare con un film francese: Carissima me, del 2010.

Se il nome del regista, Yann Samuell, non mi dice niente, il nome della sua protagonista mi riporta parecchio indietro nel tempo, visto che si tratta di Sophie Marceau, l’indimenticata protagonista, allora ragazzina, de Il tempo delle mele, film che ha segnato una generazione di adolescenti negli anni ''80 (non me perché nel 1980 avevo solo 1 anno).

La prima considerazione è facilissima e doverosa: Sophie Marceau nel mentre si è tenuta benissimo, tanto che appare ora come una quarantenne veramente in forma.

Nel film, peraltro, proprio il compimento dei 40 anni porta in dote un regalo piuttosto bizzarro, giuntole per il tramite di un vecchio notaio del suo paese natale ma dietro il quale c’è niente meno che lei stessa da bambina.

Una bambina che, al tempo, visse in povertà per problemi familiari, e che, crescendo, si è imposta di dimenticare il passato e di fare carriera per non dover più aver problemi di soldi.
Detto, fatto, e Marguerite diventa Margaret, passando da bambina sognante e vivace a donna in carriera fredda e distaccata.
Il contatto col suo vecchio io, tuttavia, farà riemergere in lei tanti ricordi e desideri, smuovendo affetti e ideali di vita.

Inevitabilmente, il pensiero vola a Il favoloso mondo di Amelie, dato il tono surreale e immaginifico di Carissima me, che peraltro mi ha ricordato anche il film di fantascienza Aeon Flux, ma non per motivi di genere, bensì per la presenza dell’attore Marton Csokas, in questo caso compagno di Marguerite-Margaret.

Tornando al film, abbiamo una storia di riscoperta e di crescita personale, in cui il passato, sotto forma di bambina sì sognante ma anche saggia e profonda, si scontra con il presente, più adulto alle anagrafe ma decisamente meno sveglio e felice.
Non a caso, il titolo originale del film è L’age de raison, l'età della ragione.
Il motivo di fondo di Carissima me, che poi è anche l’invito che la giovane Marguerite fa all’adulta Margaret, è "diventa chi sei", con il confronto tra le due che diventa per l'adulta fonte di apprendimento e di evoluzione e con la frase che è proprio elicitata durante il film.

Un invito e un obiettivo non da poco per un film che è sia gradevole che istruttivo, e persino piacevole alla vista, tra campagna francesi e lettere colorate (e animate!).

Fosco Del Nero



Titolo: Carissima me (L'age de raison).
Genere: commedia, surreale.
Regista: Yann Samuell.
Attori: Sophie Marceau, Marton Csokas, Michel Duchaussoy, Juliette Chappey, Jonathan Zaccaï, Emmanuelle Grönvold, Thierry Hancisse, Déborah Marique, Roméo Lebeaut.
Anno: 2010.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 8 agosto 2011

La crisi! - Coline Serreau

I lettori abituali di Cinema e film sanno già quanto io apprezzi il cinema francese e, segnatamente, le commedie francesi, pervase di un umorismo leggero e delicato che a noi italiani spesso fugge.

Solitamente, i film francesi non sono particolarmente apprezzati nel Belpaese... persino film a mio avviso molto divertenti e di elevata qualità come La cena dei cretini, Una top model nel mio letto, 8 donne e un mistero, Lezioni di felicità… ma penso anche a commedie del passato come Le folli avventure di Rabbi Jacob o La capra, o anche a non commedie come Saint Ange, Il patto dei lupi o La mia droga si chiama Julie (il primo horror, il secondo thriller, il terzo drammatico).

Occorre dire, comunque, che negli ultimi anni la distanza tra i due mondi si è ridotta, grazie a commedie come Il favoloso mondo di Amelie (altro film che adoro) e Giù al nord (da noi reso noto dal remake nostrano Benvenuti al sud).

La recensione di oggi è relativa a La crisi!, film diretto nel 1992 da Coline Serreau, scrittrice e regista già incontrata con Il pianeta verde, commedia di ottimo spessore, a metà tra il fantastico e la tematica ecologista ed evolutiva.

Coline Serreau è nota per affrontare argomenti sociali molto scottanti, come la società sempre più competitiva, lo stile di vita frenetico, la decadenza dei veri valori, persino le distorsioni nella medicina e nell'alimentazione (riguardo a questi punti, sono memorabili, oltre che he istruttive, due scene del film, una relativa alla medicina e l'altra relativa all'alimentazione), pur utilizzando un registro linguistico e situazionale molto leggero e disincantato, da commedia per l’appunto.

La crisi! è esattamente questo: Victor, avvocato di successo, nello stesso giorno perde il lavoro e la moglie, e quindi tutte le sue certezze da uomo della classe medio-borghese, e, alla disperata ricerca di qualcuno che lo consoli, si ritrova tra i piedi Michou, strano personaggio che gli ronza intorno per spillargli birra e cibo, ma che a conti fatti gli offrirà alcune lezioni di vita… per quanto in modo inconsueto.

La crisi! parte con un ritmo molto rapido, che poi rallenta nella seconda parte del film, che è quella in cui Victor comincia la sua crescita personale alla riscoperta dei veri valori della vita.
Tutto ciò, tra città e campagna, tra teatri e sedi di giornali, tra conoscenti e parenti vari.

Complessivamente La crisi! di Coline Serreau è un film gradevole, che oltre a qualche situazione divertente offre anche, a chi li volesse recepire, degli spunti esistenziali, proprio come era stato nel surreale Il pianeta verde.

Fosco Del Nero



Titolo: La crisi! (La crise).
Genere: commedia, comico.
Regista: Coline Serreau.
Attori: Zabou, Patrick Timsit, Vincent Lindon, Annick Alane, Maria Pacôme, Gilles Privat, Michèle Laroque, Yves Robert, Zabou Breitman, Christian Benedetti.
Anno: 1992.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

giovedì 4 agosto 2011

Altrimenti ci arrabbiamo! - Marcello Fondato

Altrimenti ci arrabbiamo! è uno dei film più famosi di Bud Spencer e Terence Hill, rimasto celebre in particolare per alcuni spunti, curiosamente soprattutto musicali (come spesso per i film del duo Spencer-Hill, la colonna sonora era affidata ai fratelli De Angelis-Oliver Onions).

Come non citare, difatti, la scena del coro dei pompieri, mentre Bud e Terence sventano abilmente il tentativo di omicidio ai loro danni?
O ancora, come non ricordare la sigla di apertura dedicata alla Dune Buggy, peraltro al centro della trama del film?
Semplicemente mitici.

Tuttavia, e sono sincero come sempre, il film in sé sta alcune spanne al di sotto dei vari I due superpiedi quasi piatti, Nati con la camicia, Chi trova un amico, trova un tesoro, Pari e dispari, e probabilmente non è un caso che a dirigerlo non è stato uno dei due registi degli appena menzionati film (E.B.Clucher e Sergio Corbucci), ma il più anonimo Marcello Fondato.

Parere personale, è chiaro, e difatti dalla mia esperienza ho notato che la classifica di gradimento dei vari film di Bud Spencer e Terence Hill è molto diversa da appassionato ad appassionato. Tuttavia devo dire che in Altrimenti ci arrabbiamo!, comunque un discreto film comico, ci ho trovato molto meno che nei film prima citati.
Personaggi meno interessanti, umorismo di qualità inferiore, macchiette un po’ ridicole e stereotipate (soprattutto i cattivi di turno).

Certo, lo “schema” di Altrimenti ci arrabbiamo! è sempre quello degli altri film di Bud Spencer e Terence Hill, ossia l’accoppiata tra umorismo e cazzotti, ma questa pellicola ha le polveri più bagnate delle sue sorelle, risultando ai miei occhi discreta ma non entusiasmante... anche se essa contiene alcune scene rimaste mitiche, come quelle citate, e in effetti il film si distingue più per tali scene che non per l'ensamble, che viceversa è più strutturato in altri film della coppia.

In chiusura, una breve descrizione della trama: Ben e Kid sono appassionati di corse automobilistiche, ed essendo arrivati praticamente pari a una di esse devono dividersi il premio, che consiste in una Dune Buggy nuova fiammante ("rossa con cappottina gialla").
Decidono di giocarsela a birra e salsicce, ma prima che la gara sia finita la macchina viene distrutta da un gruppo di vandali-sgherri del malavitoso locale.
I due dunque cominceranno una crociata per riavere quanto spetta loro di diritto...

Fosco Del Nero



Titolo: Altrimenti ci arrabbiamo! (Altrimenti ci arrabbiamo!).
Genere: commedia, comico.
Regista: Marcello Fondato.
Attori: Bud Spencer, Terence Hill, Patty Shepard, John Sharp, Deogratias Huerta, Manuel De Blas, Emilio Laguna, Rafael Albaicínz, Luis Barbero, Donald Pleasence, Giancarlo Bastianoni.
Anno: 1974.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 1 agosto 2011

Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni - Woody Allen

Secondo alcuni Woody Allen, ormai vicino agli ottanta, è un regista finito.
Certamente, a giudicare dal alcuni dei suoi ultimi lavori, pare aver perso lo smalto di un tempo, oltre ad aver cambiato genere filmico (in modo insensato, a mio avviso, ma tant’è).

E forse non è un caso se, dei suoi due film usciti nel 2010, ossia Basta che funzioni e Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, sia nettamente migliore il primo… guarda caso scritto negli anni ''70, ma poi messo da parte per altri progetti.

Ad ogni modo, la recensione di oggi verte sul secondo citato, Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, film con un cast piuttosto ricco ma sfortunatamente di qualità molto inferiore rispetto ad altri capolavori di Woody Allen, come Amore e guerra, Manhattan, La dea dell’amore, Il dormiglione, etc.

Passo subito a riassumere la trama in grande sintesi: Alfie (Anthony Hopkins; Il silenzio degli innocenti, Vi presento Joe Black, La leggenda di Beowulf), uomo ormai piuttosto anziano, lascia la moglie Helena, e, per sentirsi più giovane, si imbarca in un’avventura con l’appariscente Charmaine.
A sua volta la figlia di Alfie ed Helena, Sally (Naomi Watts; The ring, La promessa dell’assassino), è in crisi col marito Roy, uno scrittore fallito, e comincia a provare interesse per il suo datore di lavoro, il gallerista Greg (Antonio Banderas; Intervista col vampiro, C'era una volta in Messico).
Lo stesso Roy cercherà nuovi stimoli al di fuori del matrimonio…

Il tema centrale di Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni è ovviamente l’amore, anche se, ad essere onesti, l’amore stesso non ne esce bene, e anzi se ne dovrebbe trarre la conclusione che esso non esista o che comunque sia un qualcosa di passeggero e fugace.

La cosa che più colpisce del film, paradossalmente, è il suo passare con nonchalance, nel senso che esso riprende uno stralcio delle vite dei suoi protagonisti, senza però un inizio e senza una fine, come se fossero delle riprese temporalmente casuali.
Un finale non c’è, difatti, e per nessuna delle storie proposte, numerose peraltro, fatto che potrà certamente infastidire molti spettatori.

Come detto, siamo ben al di sotto degli standard di Woody Allen, e al film manca sia la genialità di alcune sue opere, sia la brillante ironia di altre.

Nonostante alcuni personaggi e spunti siano interessanti, dunque, si sente un senso di vuoto e di delusione, un po’ perché il sagace umorismo alleniana manca, un po’ perché i nodi rimangono non sciolti.

Intendiamoci, Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni non è un film pessimo, ma è un po’ come affacciarsi alla finestra e vedere la gente che passa e poi va via…
Oddio, ad alcuni piace, e magari proprio loro potrebbero gradire questo nuovo film di Woody Allen, di cui comunque continuo a suggerire i suoi film storici.

Incassi decenti in Italia, fallimentari negli Stati Uniti.

Fosco Del Nero



Titolo: Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni (You will meet a tall dark stranger).
Genere: commedia, sentimentale.
Regista: Woody Allen.
Attori: Naomi Watts, Anthony Hopkins, Antonio Banderas, Josh Brolin, Gemma Jones, Freida Pinto, Lucy Punch, Ewen Bremner, Neil Jackson, Pauline Collins.
Anno: 2010.
Voto: 5.5.
Dove lo trovi: qui.

Il mondo dall'altra parte