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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

lunedì 28 maggio 2012

Fringe - J.J. Abrams

Dopo essermi dedicato completamente ai film, torno a recensire una serie televisiva, che peraltro è tuttora in corso: mi riferisco a Fringe, ideata da J.J. Abrams, Alex Kurtzman, Roberto Orci e giunta alla sua quarta stagione.
Preciso di non aver visto tutto quanto finora prodotto, ma “solamente” le prime due stagioni.

Primo punto: J.J. Abrams è un nome che mi è già noto, trattandosi del produttore delle serie Alias e soprattutto Lost, serie tv record di ascolti in quasi tutto il mondo.
Anche questa serie strizza l’occhio al fantastico-surreale, tanto da potersi riferire a predecessori illustri quali X-Files e Ai confini della realtà.
Finora sono stati girati quasi 90 episodi, suddivisi in quattro stagioni, anche se gli ascolti calanti fanno dubitare di un suo proseguo.

Come detto, la mia valutazione si riferisce alle prime due stagioni, quelle che finora ho visto.
Dico subito che l’intento originario era vederne solo l’episodio di apertura… ma poi la storia mi ha preso e sono andato avanti.

L’inizio è abbastanza soft, con le indagini dell’agente dell'FBI Olivia Dunham (Anna Torv) che la conducono al dottor Walter Bishop (John Noble) e a suo figlio Peter Bishop (Joshua Jackson, ossia Pacey di Dawson’s creek) e che le consentono di risolvere i primi casi.

Man mano che la serie avanza, tuttavia, il tutto si sposta da una dimensione d’indagine scientifica a eventi sempre più misteriosi e anomali, fino a sfociare nella fantascienza pura, con tanto di dimensioni parallele, mutazioni genetiche, telepatia, etc.

Se i protagonisti investigativi sono Olivia Dunham e Peter Bishop, il vero centro della storia è tuttavia lo smemorato e bislacco Walter Bishop, personaggio a dir poco multisfaccettato… assolutamente più di quanto si sarebbe mai detto.

Le vicende seguono le indagini della divisione Fringe dell’FBI, presso cui lavora Olivia e che, da Boston, lavora ai casi misteriosi, da scienza di confine, di tutti gli Stati Uniti (in questo siamo non molto lontani da X-Files, ma con in mezzo meno alieni e più dimensioni).

Alla serie, comunque, non manca una certa vena umoristica, che anzi la pervade in buona parte, soprattutto grazie ai personaggi di Walter e Peter Bishop e alla loro insolita relazione padre-figlio.

Se Fringe ha saputo coinvolgermi nonostante le intenzioni fossero di visionare solo il primo episodio, evidentemente la serie può vantare una certa qualità, e anzi arriva a ottimi livelli di coinvolgimento, grazie a una trama piuttosto fitta (ma non tanto quanto Lost).

Un’ultima annotazione: come spesso accade, in lingua originale cambia se non tutto, almeno molto: nello specifico, il personaggio di Walter, che in italiano pare bizzarro e ingenuo, ascoltato in inglese assume contorni quasi inquietanti, tanto che, ancora una volta, viene da chiedersi perché traduttori e doppiatori italiani decidano di cambiare stile e impronta al lavoro originale.

Fosco Del Nero

AGGIORNAMENTO del 10/08/17: a distanza di anni, ho ripreso la serie e l'ho vista tutta.
Purtroppo Fringe fa quello che fanno molte serie di successo: porta avanti stagioni su stagioni per cavalcare l'onda, senza sapere quando fermarsi per chiudere la serie in modo degno. La qualità media delle stagioni peggiora di volta in volta, accumulando eventi e spunti in modo caotico e spesso poco convincente, qualora non proprio contraddittorio data la complessità degli eventi narrati.
Anche Lost peraltro aveva avuto il medesimo problema, ed evidentemente è una caratteristica di molti autori quella di tirare avanti fin quando vi sono finanziamenti... i quali ci sono probabilmente fin quando il pubblico non si stufa per via della qualità decaduta.
Peccato. 



Titolo: Fringe (Fringe).
Genere: commedia, mistero, fantascienza, giallo.
Ideatore: J.J. Abrams, Alex Kurtzman, Roberto Orci.
Attori: Anna Torv, John Noble, Joshua Jackson, Lance Reddick, Blair Brown, Mark Valley, Kirk Acevedo, Jared Harris.
Anno: 2008-2013.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 21 maggio 2012

Spiderwick - Le cronache - Mark Waters

Spiderwick - Le cronache comincia bene, con un inizio efficace e coinvolgente, merito anche della grande cura dedicata agli effetti speciali e alla fotografia, molto ben fatti.
Tuttavia, il modo ficcante con cui era iniziato lascia presto il posto a una trama poco originale e in svariati momenti stentata, se non quando ridicola.

Ma andiamo con ordine: la regia è quella di Mark Waters (già visto in alcune commedie fresche e vivaci come Quel pazzo venerdì e Mean girls, oltre che in altre produzioni di minor successo), mentre davanti alla macchina da presa vi sono solo due nomi noti: il primo è la giovane promessa Freddie Highmore (visto in Neverland - Un sogno per la vita, La fabbrica di cioccolato, Arthur e il popolo dei Minimei), mentre il secondo, che tuttavia si intravede appena anche perché interpreta un personaggio fantastico che evolve presto in animazione, è Nick Nolte (recensito di recente in Peaceful warrior e anche in In fuga per tre).

Curiosamente, uno dei film che Spiderwick ricorda maggiormente è proprio Arthur e il popolo dei Minimei, anch’esso a metà via tra recitazione e animazione.

Scopriamone dunque la trama: i gemelli Jared e Simon e la sorella maggiore Mallory sono costretti loro malgrado a lasciare New York e a seguire la madre nella più conveniente villa di campagna della stramba zia Lucinda, in passato al centro di strani eventi e strane dichiarazioni.
La casa è ugualmente strana, a cominciare dalle tantissime forniture di miele e succo di pomodoro.

Che non saranno le cose più bizzarre che i quattro, a cominciare dal curioso Jared, vedranno, visto che la casa è letteralmente circondata dai goblin, il cui capo, Mulgarath, progetta di conquistare il mondo dopo aver rubato la "Guida pratica di Arthur Spiderwick al mondo fantastico che vi circonda", libro scritto circa settanta anni prima dal pro-prozio dei ragazzi, al tempo sparito nel nulla.

Abbiamo dunque un libro magico che apre le danze, un po’ come in La storia infinitaJumanji, e dei piccoli esserini che vivono dentro e intorno alla casa di famiglia, come in Arthur e il popolo dei Minimei e nel recentissimo Arrietty.

Abbiamo inoltre delle recitazioni spesso non convincenti (a partire dalle scene in cui Freddie Highmore, che interpreta entrambi i gemelli, guarda nel vuoto anziché negli occhi del presunto gemello), una trama zoppicante (comprese le solite decisioni insensate dei protagonisti, tipiche dei film mediocri), nonché un finale ugualmente poco convincente (il cattivo che sembrava invincibile e che si era finalmente impossessato del libro tanto agognato si fa fregare in modo a dir poco ingenuo).

Cosa rimane di buono?

L’incipit del film, come detto, nonché la fotografia, col film intero che spesso è una gioia per gli occhi.

Considerando tutto quando, il film è consigliabile ai bambini o agli adulti alla ricerca di un film fantasy-avventuroso in stile commedia.

Un ultimo appunto: Spiderwick - Le cronache ha ottenuto discreti incassi nei cinema, ma non troppo consenso da parte della critica.

Fosco Del Nero



Titolo: Spiderwick - Le cronache (The Spiderwick chronicles).
Genere: fantasy, commedia.
Regista: Mark Waters.
Attori: Freddie Highmore, Mary-Louise Parker, Nick Nolte, Joan Plowright, David Strathairn, Seth Rogen, Martin Short, Sarah Bolger, Andrew McCarthy.
Anno: 2008.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.

giovedì 17 maggio 2012

I pirati dei Caraibi - La maledizione della prima luna - Gore Verbinski

I pirati dei Caraibi - La maledizione della prima luna è un film che non ha certamente bisogno di presentazioni, visto il larghissimo successo di pubblico, l’incetta di premi e nomination tra i più prestigiosi (Oscar, Mtv Movie Award, Golden Globe, Bafta, Satellite Award, etc) nonché i tre seguiti che ha generato (La maledizione del forziere fantasma, Ai confini del mondo e il più recente Oltre il confine del mare).

Anche secondo e terzo episodio sono stati affidati a Gore Verbinski, regista de La maledizione della prima luna così come di altri film di successo, come The ring o Rango, curiosamente assai diversi tra di loro (fantasy avventuroso, horror e animazione).

Il quarto, invece, è stato assegnato a Rob Marshall, ex coreografo e regista dei film-musical Chicaco e Nine, oltre che dell’evocativo e orientaleggiante Memorie di una geisha.

Ma torniamo a I pirati dei Caraibi - La maledizione della prima luna, andando subito alla trama: Will Turner ed Elizabeth Swann (rispettivamente Orlando Bloom e Keira Knightley) sono due giovani abitanti di Port Royal, benché di condizioni sociali molto differenti: lui è un umile fabbro giunto in città da bambino su un relitto scampato a un naufragio; lei è la figlia del governatore Weatherby Swann, ed era presente al momento del salvataggio di Will.

Da grandi, i due provano ancora una forte simpatia l’uno per l’altra, anche se la differenza di classe li ha finora tenuti lontani. Ad avvicinarli, anche se involontariamente, ci penserà il capitano Jack Sparrow (Johnny Depp), pirata ricercatissimo dalla marina inglese… nonché da Hector Barbossa, un capitano pirata persino più strano di Jack…
A complicare le cose, anche la figura del commodoro James Norrington, che aspira alla mano di Elizabeth e che si troverà ad agire sia contro Jack che contro Will, per quanto per motivi differenti.

La prima volta non si scorda mai, dice il proverbio, ed è proprio il caso de La maledizione della prima luna, film che ha lanciato la figura di Jack Sparrow, interpretato da un eccellente Johnny Depp (così spettacolare forse sole in Edward mani di forbice e Il mistero di Sleepy Hollow), ottimamente accompagnato da Orlando Bloom (che per chi non lo sapesse è Legolas de Il Signore degli anelli) e dalla bella Keira Knightley.

In un mix di commedia, avventura, sentimenti, scene orrorifiche, nonché di citazioni da Salgari, dai film Capitan blood (1936) e Il corsaro dell'isola verde (1952), nonché dallo storico videogioco The secret of Monkey Island (1990), La maledizione della prima luna ha letteralmente ricreato un nuovo genere, facendolo a suo modo, senza scimmiottare nessuno e anzi fissando nell’immaginario collettivo l’indimenticabile personaggio di Jack Sparrow, nonché le avventure della Perla Nera e dei suoi bizzarri ospiti.

Film da vedere e rivedere.

Fosco Del Nero



Titolo: I pirati dei Caraibi - 1- La maledizione della prima luna (Pirates of the Caribbean: the curse of the black pearl).
Genere: fantastico, commedia.
Regista: Gore Verbinski.
Attori: Johnny Depp, Orlando Bloom, Keira Knightley, Geoffrey Rush, Jack Davenport, Jonathan Pryce, Lee Arenberg, Giles New.
Anno: 2003.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 14 maggio 2012

Ritorno al futuro - Parte 2 - Robert Zemeckis (film fantastico)

Ritorno al futuro è da sempre uno dei miei film preferiti, e non a caso è stato uno dei pochi film a ricevere il voto “9” (insieme a Labyrinth, Ghostbusters, Il favoloso mondo di Amelie).

La premiata ditta Robert Zemeckis & Bob Gale, peraltro, quando a dirigere il film è l’uno e quando è l’altro, raramente mi ha deluso; si prenda ad esempio il poco noto ma ispiratissimo Interstate 60

… in cui, guarda caso, recitano proprio Michael J. Fox e Christopher Lloyd (per quanto il primo solo come comparsa), i brillanti protagonisti dell’indimenticabile Ritorno al futuro.

Le vicende temporali di Marty McFly e Doc Emmett Brow sono conosciute da varie generazioni, e non per puro caso, data la qualità e l’originalità dei film che compongono la trilogia.
Soprattutto il primo, come vuole la tradizione, ma in questo caso ben sorretto dal secondo e dal terzo.

In questo secondo episodio Marty, appena tornato nel suo presente dopo aver risolto le magagne nel passato, deve dapprima andare nel 2015 per cambiare le sorti avverse della sua famiglia, e poi ritornare nel 1955 per ricambiare il passato, nel mentre mutato dallo scaltro Biff anziano.

È l’occasione, dunque, per sovrapporre storie e personaggi, con Michael J. Fox che interpreta ben sei ruoli, tra parenti di Marty e posizionamenti dello stesso Marty nei vari periodi, e per intrecciare i vari corsi temporali in modo appassionante.

Pur se vivacissimo, a mio avviso Ritorno al futuro - Parte 2 concede qualcosa all’impareggiabile primo episodio, che presenta praticamente una sola ambientazione (l’affascinante 1955) ma, pur essendo meno dinamico, è più coinvolgente.

Sta di fatto che anche questa seconda parte ha fatto incetta di premi, ha riscosso un grande successo di pubblico ed è entrato nella storia del cinema con tutta la trilogia.
Nonostante la lunghezza di distanza dal suo predecessore, comunque memorabile.

Fosco Del Nero



Titolo: Ritorno al futuro - Parte 2 (Back to the future - Part 2).
Genere: fantastico, fantascienza, commedia.
Regista: Robert Zemeckis.
Attori: Michael J. Fox, Christopher Lloyd, Lea Thompson, Elisabeth Shue, Thomas F. Wilson, Casey Siemaszko, James Tolkan.
Anno: 1989.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 7 maggio 2012

Aladdin - Ron Clements, John Musker

Non avevo mai visto il film Aladdin, un classico dell’animazione, per il semplice fatto che i film d’animazione vecchio stile della Disney non mi hanno mai attirato troppo.

Ho però voluto concedergli una chance, ricavandone un’impressione tutto sommato buona.

Come osservato da alcuni critici, Aladdin non ha nessun elemento di novità o di interesse, eccezion fatta per la figura del Genio della lampada, veramente rutilante e divertente, doppiato da Robin Williams in inglese e da Gigi Proietti in italiano.

Non appena il film inizia, si sa già come terminerà, e in tal senso non vi è alcuna sorpresa di sorta... e devo dire che m i virtuosismi visivi o uditivi colpiscono lo spettatore.
Con l’eccezione, come detto, della figura del Genio, e infatti il film decolla solo dopo quaranta minuti.

Ma andiamo a vedere la trama: Aladdin è un ragazzo che vive nella città di Agrabah ed essendo povero si arrangia come può, anche rubacchiando qua e là grazie anche al suo amico scimmiotto Abu... sognando di divenire in futuro finalmente ricco.
Un bel giorno gli capiterà di conoscere la principessa Jasmine, la figlia del sultano di Agrabah, uscita fuori dal palazzo reale in cerca di libertà.
Se Aladdin sogna la ricchezza e Jasmine la libertà, Jafar, il consigliere del sultano, sogna il potere: il suo desiderio è di divenire sultano egli stesso, e per far ciò ha progettato di impossessarsi della lampada dei desideri…

Aladdin è tratto dal racconto Aladino e la lampada meravigliosa, tratto dalla celeberrima raccolta Le mille e una notte.

Il film ha avuto un successo talmente largo (numerosi premi vinti, più di 500 milioni di dollari incassati nel mondo) da dar luogo poi a due seguiti (Il ritorno di Jafar e Aladdin e il re dei ladri), a una serie televisiva animata, a videogiochi, etc.

Come già riferito, la mia valutazione è positiva soprattutto in ragione della figura del Genio, veramente ispirata e divertente (modellata proprio sull’attore che lo avrebbe doppiato, Robin Williams), cui si aggiunge un'animazione fluida e pulita, una colonna sonora assai orecchiabile e una trama semplice e dolce.

In chiusura, un paio di frasi interessanti.

"Come tante cose, non è quello che si vede, ma quello che c'è dentro che conta."

"Soltanto uno può entrare qui: colui che cela in sé il proprio valore di un diamante allo stato grezzo."

Fosco Del Nero



Titolo: Aladdin (Aladdin).
Genere: animazione, fantastico, sentimentale, commedia.
Regista: Ron Clements, John Musker.
Anno: 1992.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui

Il mondo dall'altra parte