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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 17 maggio 2017

The secret of Kells - Tomm Moore

The secret of Kells è uno dei motivi per cui continuo a guardare film: su tanti ogni tanto esce fuori un gioiello, e questo è uno di quelli.

Non a caso, il film, pur assai originale nello stile e quindi anticonvenzionale, ha ottenuto all’epoca della sua uscita una candidatura all’Oscar come miglior film d’animazione. 

Incredibilmente, il film non è mai stato portato in Italia, e infatti l’ho visto in inglese coi sottotitoli: ciò è un esempio di quanto attualmente la creatività italiana e la sensibilità alla bellezza sia ai suoi minimi storici… e infatti siamo in fondo alla lista dei paesi produttori di film d’animazione, settore che riflette la creatività e l’innovazione nel cinema e in generale in una cultura.

Ma partiamo dalla trama: siamo nell’IX secolo, nell’Abbazia di Kells. L’abate di Kells è Cellach ed è lo zio di Brendan, il protagonista della storia.
Mentre lo zio, uomo buono ma autoritario e severo, lo vorrebbe ligio al dovere e futuro abate, Brendan tende più alle avventure e alla creatività, e non a caso rimarrà affascinato dall’arrivo all’abbazia di Padre Aidan, famoso miniaturista, che gli insegnerà come produrre l’inchiostro verde… e che soprattutto gli parlerà dell’Occhio di Crom, strumento col quale è possibile eccellere nell’arte della miniatura.
Ma l’Occhio di Crom è andato perduto, ed ecco che il temerario Brendan, affiancato dal gatto Pangur Ban, andrà alla ricerca dell’artefatto; nel farlo conoscerà Aisling, una bambina-fata che rappresenta una sorta di spirito celtico della natura.

Abbiamo dunque un’abbazia cristiana, che sta costruendo delle mura per difendersi dai barbari, e abbiamo una sorta di druidismo, benché solo accennato e non spiegato (che si difende da sé, nella natura).
Inoltre abbiamo un’altra lotta, quella tra dovere-ragione e istinto-fantasia.

Ma soprattutto abbiamo un’opera visivamente bellissima: raramente ho visto un film così bello dal punto di vista visivo, animazione o meno che fosse. E poco importa che sia un’animazione vecchio stile, in bidimensione. Sembra di essere entrati in un quadro di Klimt… un quadro che parla di abbazie, natura, magia…

Il film è ugualmente intenso dal punto di vista emotivo… e tutto ciò, badate, rimanendo essenzialmente semplice: è semplice nella trama, è semplice nei dialoghi.
C’è solo l’essenza delle cose, e quella basta.

Anche il sonoro è molto bello: le voci (quelle inglesi che ho sentito) sono linde e pulite, adatte al tono fiabesco della storia, e il commento sonoro è anch’esso bello… e a tratti incantevole, vedasi la canzone di Aisling, per cui quasi non ci sono parole.

L’unica cosa che dispiace di The secret of Kells è che dura solo 70 minuti, e alla fine sembra come monco.
Ma probabilmente la scelta di non proporre qualcosa di più ampio, epico, e magari contornato anche di una morale più sostanziosa, è voluta: è stata proposta solo bellezza… e scusate se è poco.

Tra l’altro, il film si rifà a qualcosa di vero, giacché il Libro di Kells è un libro miniaturato reale, ritenuto una delle cose più meravigliose prodotte in quei decenni.

Se il film non si premura di fornirci morali o simili, contiene comunque qualche accenno interessante. 
A cominciare dalla frase “Mutare le tenebre in luce”, che è tutto un programma.
Viene citato inoltre il terzo occhio, per quanto in modo molto naif, e infatti l’oggetto della ricerca del giovane Brendan è un appunto un oggetto-occhio.

Ancora, nel film si vede una lotta contro un serpente che ha un occhio solo, centrale… e il protagonista per l’appunto glielo prende e se ne impossessa, giacché quell’occhio gli serve per vedere qualcosa. Inoltre, c’è un accenno anche ai segni-energie zodiacali.

Insomma, qualcosa buttato in mezzo c’è… ma comunque è un di più, magari solo ispirato e non meditato, e la bellezza prodotta da tale fiaba animata sarebbe stata bastevole per conto suo.

A questo punto mi vedrò qualunque film successivo del regista irlandese Tomm Moore, a cominciare dall’unico già uscito, Song of the sea.
Regista irlandese, cosa evidente nell’ambientazione britannica, ma film di produzione franco-belga… e ancora una volta la Francia si dimostra il paese più avanti in Europa riguardo al cinema di animazione, con The secret of Kells che si aggiunge ad altri splendori come I figli della pioggia o Azur e Asmar… ma anche ad La bottega dei suicidiKirikù e la strega Karabà, L’illusionista, Appuntamento a Belleville, Un gatto a Parigi, e tanti altri film di valore.

Fosco Del Nero



Titolo: The secret of Kells.
Genere: animazione, fantastico, fantasy.
Regista: Tomm Moore.
Anno: 2010.
Voto: 8.5.
Dove lo trovi: qui.

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